Geopolitica
Trump: Israele ha accettato la «linea di ritiro» a Gaza
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che Israele ha accettato di ritirare le sue forze militari sulla linea occupata prima dell’ampia offensiva lanciata su Gaza City il mese scorso.
Se confermata, questa concessione rientrerebbe in un accordo proposto con Hamas, che prevederebbe la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti.
«Quando Hamas darà la sua conferma, il cessate il fuoco avrà effetto IMMEDIATAMENTE, inizierà lo scambio di ostaggi e prigionieri e si creeranno le condizioni per la successiva fase di ritiro, che ci avvicinerà alla fine di questa CATASTROFE MILLENARIA. Grazie per l’attenzione a questa questione e, RIMANETE SINTONIZZATI!» ha scritto Trump sabato sulla sua piattaforma Truth Social.
La mappa condivisa da Trump mostra la linea di ritiro iniziale, che coincide approssimativamente con la linea di controllo dell’esercito israeliano prima dell’offensiva su Gaza City. Secondo il Times of Israel, all’epoca le Forze di Difesa Israeliane (IDF) controllavano circa il 70% dell’enclave.
L’IDF avevano precedentemente dichiarato che avrebbero limitato le loro operazioni a «manovre difensive», dato che sia Israele sia Hamas avevano provvisoriamente accettato il piano di Trump per uno scambio di prigionieri.
In un discorso televisivo sabato sera, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la speranza che gli ostaggi possano essere rilasciati nei prossimi giorni, mentre le IDF rimangono a Gaza.
Gaza si estende su 365 chilometri quadrati, circa le dimensioni di Detroit, nel Michigan, e prima del conflitto ospitava oltre 2 milioni di persone.
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Immagine di IDF Spokesperson’s Unit via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported