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Trump firma la legge per pubblicare i file di Epstein

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Il presidente statunitense Donald Trump ha apposto la firma a un disegno di legge che obbliga il Dipartimento di Giustizia a diffondere i dossier investigativi sul finanziere Jeffrey Epstein, caduto in disgrazia. Questa scelta arriva malgrado l’opposizione iniziale dello stesso Trump, che aveva accusato i Democratici di strumentalizzare il caso per screditarlo sul piano politico.

 

Epstein, condannato nel 2008 per reati sessuali e nuovamente imputato nel 2019 per traffico di minori e organizzazione di prostituzione infantile, fu rinvenuto senza vita nella sua cella al carcere di Manhattan nello stesso anno. Le indagini conclusero per suicidio, pur con speculazioni su un omicidio volto a silenziare le sue potenziali rivelazioni su élite facoltose e influenti che ne avrebbero fruito dei servizi.

 

In un messaggio divulgato mercoledì su Truth Social, Trump ha etichettato Epstein come «un democratico di ferro» e ha rammentato i rapporti intrattenuti con vari esponenti del Partito Democratico, tra cui l’ex presidente Bill Clinton.

 

Come riportato da Renovatio 21, in settimana Trump ha ordinato un’indagine sui legami di Epstein con Clinton.

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Nel suo post Trump ha insinuato che «la verità sui legami di questi democratici con Jeffrey Epstein potrebbe emergere presto, perché HO APPENA FIRMATO IL PROGETTO DI LEGGE PER LA PUBBLICAZIONE DEI FILE EPSTEIN!».

 

Il presidente ha quindi imputato ai Democratici l’intento di deviare l’attenzione dai «trionfi della mia amministrazione», notando che l’esecutivo Biden «non ha ceduto un solo fascicolo o pagina» su Epstein e che, su sua direttiva, il Dipartimento di Giustizia aveva già trasmesso al Congresso decine di migliaia di documenti.

 

«Questa ennesima montatura si rivelerà un boomerang per i democratici, come tutte le precedenti!», ha chiosato.

 

L’iniziativa segna un’inversione di rotta per Trump, che per mesi aveva invitato i repubblicani della Camera a ostacolare il provvedimento, sostenendo che i democratici lo spingessero per minare la sua presidenza.

 

Trump compare in vari documenti legati a Epstein, inclusa un’e-mail in cui il finanziere affermava che Trump «era al corrente delle ragazze». La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha replicato che tali e-mail «non dimostrano alcunché».

 

A seguito della svolta, Trump ha disposto un’inchiesta sui vincoli di Epstein con alti democratici e ha caldeggiato presso i repubblicani della Camera il via libera alla declassificazione dei file, «perché non abbiamo nulla da occultare». Dopo il cambio di posizione, la Camera ha ratificato il testo con 427 sì e un solo no, mentre il Senato l’ha approvato all’unanimità.

 

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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