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Trump e il Grande Reset: l’importanza mondiale e spirituale di queste elezioni

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Non c’è solo il Presidente degli Stati Uniti in gioco con queste elezioni, purtroppo.

 

C’è molto di più: c’è il destino dell’intero pianeta. Non scherziamo. Non parliamo delle testate atomiche di cui egli dispone, né della forza economica della Superpotenza, né dei suoi apparati di influenza estera.

 

L’importanza del futuro Presidente USA è un’altra. Ed è ben maggiore.

 

Trump è l’unico uomo che può frapporsi tra i piani mondialisti e noi

Come dice Michael Matt nel video qui sotto, direttore della rivista cattolica americana The Remnant, Trump è l’unico uomo che può frapporsi tra i piani mondialisti e noi.

 

Matt ricostruisce molto bene la storia di Trump, compresa la dichiarazione del piano del «Great Reset», annunciato a Davos, e le puntuali risposte – davvero spirituali, mistiche – date agli arconti di Davos dallo stesso Trump.

 

George Soros, due giorni dopo il discorso di Trump a Davos,  sempre al consesso svizzero cominciò a discettare apertis verbis sulla necessità di far sparire Trump, perché «è un pericolo» anche se «temporaneo», una necessità condivisa dal suo uomo – ora prestato a Papa Francesco – Jeffrey Sacks.

Ci renderanno così pazzi, con la «nuova normalità» – che stanno artatamente rendendo il più abnormale, aberrante possibile – che alla fine saremo noi ad implorare il vaccino per sperare che tutto questo possa finire.

 

Sacks, uomo dietro alle encicliche di Papa Francesco, è oggi un beniamino della Cina, oltre che essere stato per anni una personalità fondamentale per l’ONU. Proprio al palazzo delle Nazioni Unite, come è possibile vedere dal video, Trump dichiarò apertamente guerra al globalismo, dicendo che il futuro appartiene ai «patrioti» e agli «stati-nazione».

 

Poi accadde… il COVID. Una finestra irripetibile per sbarazzarsi di ogni ostacolo al piano di omogenizzazione globale, Trump compreso. Il COVID è coinciso proprio con il picco massimo dell’economia USA. È significativo, come nota Matt, che ci dicano di rimanere in casa e girare con la mascherina per salvare la nonna, quando gli stessi che te lo ordinano sono quelli che la nonnina la vogliono morta, magari proprio con quell’eutanasia che tutto il cosiddetto «mondo libero» sta legalizzando alla grande.

 

Ci renderanno così pazzi, con la «nuova normalità» – che stanno artatamente rendendo il più abnormale, aberrante possibile – che alla fine saremo noi ad implorare il vaccino per sperare che tutto questo possa finire.

La Necrocultura si è materializzata definitivamente: non bussa più alla nostra porta, ma devasta in concreto le nostre esistenze

 

In queste ore di incertezza del voto americano, con brogli oramai privi di ogni possibile pudore residuo, vi capite che ci giochiamo cose enormi: la Verità, la Libertà, la Vita. Ci stiamo giocando, in pratica, tutto.

 

La Necrocultura si è materializzata definitivamente: non bussa più alla nostra porta, ma devasta in concreto le nostre esistenze.

 

Nessuno, per quanto preparato, può dire di avere quello che serve: non dispone nemmeno più del suo corpo, che ora è biosorvegliato da polizie e algoritmi, imprigionato in casa, ridotto a veicolo di possibile contagio

L’ora più buia è alle porte. E nessuno di noi può dirsi attrezzato. Nessuno, per quanto preparato, può dire di avere quello che serve: non dispone nemmeno più del suo corpo, che ora è biosorvegliato da polizie e algoritmi, imprigionato in casa, ridotto a veicolo di possibile contagio.

 

C’è una qualcosa, tuttavia, di cui ancora disponete. Qualcosa di prezioso, infinitamente prezioso – qualcosa che è davvero vostro e vostro soltanto, e per quanto vogliano portarvela via – è l’obbiettivo finale, in fondo – è estremamente difficile che ci riescano: la vostra anima.

 

Usate la vostra anima. Dite una preghiera. Per voi stessi, per tutti noi.

 

 

Roberto Dal Bosco

Usate la vostra anima. Dite una preghiera. Per voi stessi, per tutti noi.

 

 

 

Questo spezzone è stato sottotitolato da Renovatio 21.

 

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