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Trump delinea la sua futura politica riguardo ai social media

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In un messaggio video denso e piuttosto lungo per gli standard dei social, Donald Trump ha delineato in modo netto la sua futura politica riguardo ai social media e alla libertà di parola negli USA. Il video è stato pubblicato dal New York Post, lo storico giornale americano che più di altri ha subito la censura dei social, che abbiamo appreso essere stata pilotata dal l’FBI.

 

«Entro poche ore dal mio insediamento, firmerò un ordine esecutivo che vieta a qualsiasi dipartimento o agenzia federale di colludere con qualsiasi organizzazione, azienda o persona, per censurare, limitare, classificare o impedire il discorso legale dei cittadini americani», ha detto il 45° presidente della storia degli Stati Uniti d’America.

 

«Poi vieterò che il denaro federale venga utilizzato per etichettare i discorsi interni come “misinformazione” o “disinformazione”. E inizierò il processo di identificazione e licenziamento di ogni burocrate federale che si è impegnato nella censura interna, direttamente o indirettamente, siano essi il Dipartimento per la Sicurezza Interna, il Dipartimento della Salute e dei servizi umani, l’FBI, il Dipartimento di Giustizia, non importa chi siano».

 

Il 45° presidente ha quindi proposto una «Carta dei diritti digitale» che «dovrebbe includere il diritto a un giusto processo digitale: in altre parole, i funzionari governativi dovrebbero aver bisogno di un ordine del tribunale per rimuovere i contenuti online, non inviare richieste di informazioni come l’FBI stava inviando su Twitter».

 

«Inoltre, tutti gli utenti di età superiore ai 18 anni dovrebbero avere il diritto di rinunciare completamente alla moderazione e alla cura dei contenuti e ricevere un flusso di informazioni non manipolato se lo desiderano», ha affermato il Trump.

 

Qui il video sottotitolato in italiano – stavolta non da Renovatio 21, ma di qualcuno di sconosciuto a cui va il credito e il nostro ringraziamento.

 


Tra le proposte concrete nominate dal presidente sono riassumibili in:

 

  • Impedire alle agenzie federali di colludere per censurare i cittadini americani

 

  • Impedire l’uso dei dollari dei contribuenti per etichettare i discorsi come «errati» o «disinformazione»

 

  • Licenziare ogni burocrate federale che si è impegnato nella censura interna

 

  • Inviare immediatamente lettere di conservazione delle prove all’amministrazione Biden e ai giganti Big Tech

 

  • Ordinare al Dipartimento di Giustizia di indagare su tutte le parti coinvolte nel regime di censura online e perseguire tutti i crimini identificati

 

  • Rivedere la  del Communications Decency Act (CDA) per ridurre drasticamente il potere delle grandi piattaforme di limitare i discorsi legali

 

  • Fermare i finanziamenti federali per tutte le organizzazioni non profit e i programmi accademici coinvolti nella censura

 

  • Sospendere i dollari federali a qualsiasi università che si sia impegnata in attività di supporto alla censura

 

  • Promulgare sanzioni penali per i burocrati federali che collaborano con entità private per violare i tuoi diritti costituzionali

 

  • Imporre un periodo di 7 anni prima che gli ex funzionari dell’intelligence e della sicurezza nazionale possano lavorare sulle piattaforme Big Tech

 

  • Passare una Carta dei diritti digitale

 

 

«Se non abbiamo la libertà di parola, allora semplicemente non abbiamo un paese libero» dice il biondo presidente. «Se si lascia che questo diritto fondamentale perisca, allora il resto dei nostri diritti e libertà cadranno, proprio come le tessere del domino, uno dopo l’altro. Ecco perché oggi annuncio il mio piano per abbattere il regime di censura di sinistra e rivendicare il diritto alla libertà di parola per tutti gli americani».

 

«La lotta per la libertà di parola è una questione di vittoria o morte per l’America e per la sopravvivenza della stessa civiltà occidentale», ha detto Trump. «Quando sarò presidente, l’intero sistema marcio di censura e controllo delle informazioni verrà strappato via dal sistema in generale. Non ci sarà più niente. Ripristinando la libertà di parola, inizieremo a rivendicare la democrazia e a salvare la nostra Nazione».

 

La battaglia di Trump contro i social è risalente, perfino a prima di essere bannato ad vitam da Facebook e Twitter (quando ancora era presidente in carica!), ed ora è completamente vendicata dalle rivelazioni contenute nei cosiddetti Twitter Files, i documenti interni di censura del grande social media ora rilasciati dal nuovo padrone Elone Musk.

 

The Donald due anni fa aveva invitato le Nazioni a vietare Facebook e Twitter.

 

Un informatore, Zach Vorhies, l’anno scorso aveva scritto un libro intitolato Google Leaks dove si sostiene Google News avrebbe alterato il suo algoritmo per sfavorire Trump.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot dal video

 

 

 

 

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