Geopolitica
Trump crede che la Russia vincerà e dice a Zelens’kyj di non attaccare Mosca
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ritiene che la vittoria russa nel conflitto in Ucraina sia inevitabile, ha riferito Politico, citando un alto funzionario della Casa Bianca. Lo riporta la testata americana Politico.
Lunedì, Trump ha minacciato di imporre dazi secondari statunitensi fino al 100% ai partner commerciali della Russia, a meno che non si raggiungano progressi verso un accordo di pace entro 50 giorni, autorizzando anche autorizzato nuove consegne di armi all’Ucraina, a carico dei membri europei della NATO. Mosca ha avvertito che la dichiarazione di Trump potrebbe essere interpretata da Kiev come un segnale per continuare la guerra.
Secondo Politico, Trump ha deciso di aumentare la pressione su Mosca a causa della frustrazione per i continui attacchi russi contro l’Ucraina. La fonte ha osservato che il presidente degli Stati Uniti ritiene che Mosca possa ottenere la vittoria militare contro Kiev grazie alla sua «economia più grande» e al suo «esercito più potente».
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«Il presidente ritiene che la Russia vincerà; è una questione di tempo», ha detto il funzionario della Casa Bianca al quotidiano, sottolineando i progressi di Mosca sul campo di battaglia.
Negli ultimi mesi, le forze russe hanno continuato a guadagnare terreno, liberando completamente la Repubblica Popolare di Lugansk e la regione di Kursk, invasa dalle forze ucraine l’anno scorso.
La Russia ha respinto l’ultimo ultimatum di Trump, condannando al contempo i tentativi di esercitare pressioni. Il viceministro degli Esteri Sergej Rjabkov ha affermato che questo approccio è «inaccettabile» e ha chiesto a Washington e alla NATO di rispettare gli interessi e le preoccupazioni della Russia.
Martedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver intimato a Zelens’kyj di non colpire Mosca con attacchi militari. La dichiarazione, pubblicata dal Finacial Times, arriva in risposta alle speculazioni dei media secondo cui avrebbe incoraggiato Kiev a effettuare attacchi missilistici a lungo raggio in profondità nella Russia.
FT ha riportato che Trump aveva chiesto privatamente a Zelens’kyj se avrebbe potuto colpire Mosca e San Pietroburgo se Washington avesse fornito armi a lungo raggio. L’ucraino avrebbe risposto affermativamente.
Alla domanda dei giornalisti se Zelens’kyj dovesse lanciare missili sulla capitale russa, Trump ha risposto: «no, non dovrebbe prendere di mira Mosca».
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha accusato il FT di aver travisato le parole del presidente, affermando che è «noto per aver estrapolato drasticamente le parole dal contesto per ottenere clic, mentre il suo giornale sta morendo».
Leavitt ha insistito sul fatto che Trump stava «semplicemente ponendo una domanda, non incoraggiando ulteriori uccisioni», sottolineando che il presidente stava «lavorando instancabilmente per fermare le uccisioni e porre fine a questa guerra».
Anche il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov è intervenuto sul rapporto, osservando che «di norma, tutto questo si rivela essere falso», aggiungendo, tuttavia, che «a volte si verificano effettivamente fughe di notizie serie, anche in pubblicazioni che un tempo consideravamo piuttosto rispettabili».
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L’articolo del Financial Times fa seguito all’ultimatum di Trump a Mosca, in cui ha minacciato di imporre dazi secondari «severi» ai partner commerciali della Russia se non si compiranno progressi verso la pace entro 50 giorni. Trump ha anche annunciato future consegne di sistemi d’arma avanzati all’Ucraina, che saranno finanziati dai membri europei della NATO.
Da quando ha assunto l’incarico a gennaio, Trump ha sostenuto di voler raggiungere la pace tra i Paesi confinanti e ha avuto diverse telefonate con il presidente russo Vladimir Putin incentrate sulla risoluzione del conflitto.
Mosca afferma di rimanere aperta ai negoziati con Kiev, ma non ha ancora ricevuto risposta sulla data dei nuovi colloqui di pace. Le due parti hanno tenuto due round di negoziati diretti a Istanbul quest’anno, ma non sono stati raggiunti progressi significativi, a parte accordi per lo scambio di prigionieri su larga scala.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato martedì che i leader dell’UE e della NATO hanno esercitato su Trump una «pressione inappropriata» affinché adottasse una posizione dura sul conflitto.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr