Stragi

Traghetto congolese si rovescia: 78 morti

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Almeno 78 persone sono state confermate morte dopo il ribaltamento di un traghetto sul lago Kivu, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, hanno affermato le autorità locali.

 

L’imbarcazione, con a bordo 278 passeggeri, era salpata da Minova, nel Sud Kivu, ed è affondata giovedì mattina nei pressi di Goma, a poche centinaia di metri dalla sua destinazione.

 

Un video che circola sui social media mostra la barca che si inclina pericolosamente prima di affondare.

 

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«Ci vorranno almeno tre giorni per avere i numeri esatti, perché non tutti i corpi sono stati ancora ritrovati», ha detto all’agenzia di stampa Reuters il governatore regionale Jean Jacques Purisi.

 

Tra le vittime ci sono due bambini che sono stati trasportati d’urgenza in ospedale ma non sono stati salvati, secondo l’agenziaAFP. Gli sforzi di soccorso sono stati guidati dai pescatori locali, dalle forze armate congolesi e dalla Southern African Development Community.

 

«È stata aperta un’indagine sotto l’autorità del vice primo ministro responsabile dei trasporti per stabilire le cause di questo incidente e adottare misure severe affinché una tragedia del genere non si ripeta», ha affermato l’ufficio del presidente congolese Felix Tshisekedi.

 

Stragi da traghetto si verificano ciclicamente nei Paesi africani.

 

Un disastro simile si è verificato martedì sera nello Stato settentrionale del Niger, in Nigeria. Almeno 60 persone sono morte quando un’imbarcazione che trasportava principalmente donne e bambini si è capovolta.

 

I passeggeri stavano tornando da una festa religiosa quando l’imbarcazione di legno, che secondo quanto riferito trasportava circa 300 persone, è affondata in un fiume vicino alla comunità di Gbajibo. Jibril Abdullahi Muregi, presidente dell’area del governo locale di Mokwa, ha confermato che circa 160 persone sono state salvate.

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Come riportato da Renovatio 21, sei mesi fa più di 100 persone, compresi bambini, sono morti e oltre 20 risultano dispersi dopo che un traghetto si era capovolto al largo della costa settentrionale del Mozambico. L’ex colonia portoghese era alle prese con un’epidemia di colera, con i dati governativi che mostrano quasi 15.000 casi e 32 morti registrati dallo scorso ottobre.

 

Purtroppo, il fatto che non molti in Africa sanno nuotare non aiuta a contenere il numero delle vittime di questi incidenti. Più che telefonini, monopattini elettrici e vestiti eleganti agli immigrati africani in Italia, istituire corsi di nuoto in Africa forse salverebbe più vite.

 

Vi sono inoltre casi in cui il massacro ha origine animale.

 

Come riportato da Renovatio 21, un anno fa in Malawi un ippopotamo aveva attaccato con ferocia un’imbarcazione che navigava sul fiume Shire, facendo annegare un bambino e facendo registrare disperse 23 persone.

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