Bizzarria

Tatuaggi abortisti, quelli belli

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Il ribaltamento di Roe v. Wade presso la Corte Suprema USA ha fatto cadere la maschera: non sono pro-choice (eufemismo inventato per nascondere la morte e il sangue, come la «bomba intelligente» della Prima Guerra del Golfo) ma pro-aborto.

 

In realtà, si è andati ben più in là: nelle manifestazioni abortiste viste negli Stati Uniti i partecipanti non si vergognano di dire che sì, uccidono i bambini. Anzi, lo rivendicano, dicono che piace loro farlo. Sono violenti, osceni fino a un livello preoccupante.

 

La Necrocultura slatentizzata è presente oramai ovunque tra gli abortisti, dai cartelli ai tatuaggi.

 

Non è che ci sia molto da commentare. È un luogo comune ma ci crediamo assai: un’immagine vale mille parole.

 

Per esempio, donna incinta che nega che suo figlio sia umano.

 

 

Una madre di famiglia apparentemente con tre figli che porta un cartello che indica i piccoli dicendo «non forzate questo su nessuno»

 

L’encomio tuttavia va alla signora che si è fatta tattuare sul ventre l’immagine di un bambino che urla mentre viene trafitto da un coltello.

 

 

SCB. Sono cose belle.

 

Altri commenti davvero non possiamo averne.

 

A parte forse questo geniale striscione apparso su un cavalcavia americano.

 

«Hai bisogno di un aborto? Prova il vaccino COVID»

 


 

 

Immagine screenshot da Twitter

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