Geopolitica
Suore perseguitate, statue distrutte, chiese trasformate in garage: ecco i frutti dell’accordo Cina-Vaticano
Renovatio 21 pubblica questo articolo apparso su Fsspx.news
Otto suore cattoliche sono state costrette ad abbandonare il loro convento nella provincia dello Shanxi, nel nord della Cina, a causa delle ripetute molestie e intimidazioni da parte delle autorità statali.
Il racconto delle ripetute vessazioni subite da queste suore ricorda con forza le persecuzioni subite dai cattolici, in particolare dai missionari, durante l’insediamento del Terrore Rosso sotto Mao Tse-tung.
Una suora ha rivelato che questi persecutori hanno chiesto alle suore «di scrivere quello che facevamo fin dall’asilo; ci hanno chiesto di rivelare tutto quello che avevamo fatto negli ultimi mesi. Volevano persino che ricordassimo le targhe dei veicoli che usavamo nei nostri viaggi»
Una macchina ben programmata
Tre persone – un agente di polizia e due funzionari locali – sono state incaricate specialmente di sorvegliarle. Questi funzionari le hanno dichiarate «persone pericolose» e hanno iniziato a tormentarle. È stato chiesto loro di rimuovere i simboli religiosi, comprese le croci e una dozzina di statue all’interno del convento.
Una suora ha rivelato che questi persecutori hanno chiesto alle suore «di scrivere quello che facevamo fin dall’asilo; ci hanno chiesto di rivelare tutto quello che avevamo fatto negli ultimi mesi. Volevano persino che ricordassimo le targhe dei veicoli che usavamo nei nostri viaggi», ha aggiunto.
Il governo ha anche assunto teppisti e delinquenti per molestare le suore
Il colpo di grazia è stato l’ordine di rimuovere la croce dal convento, secondo bitterwinter.org, un sito che riporta gli attacchi alla libertà religiosa in Cina. «La Croce è un simbolo di salvezza. Portarla via è stato come tagliare la nostra carne» ha detto la suora. «Se ci fossimo rifiutate di rimuoverla, il governo avrebbe demolito il convento».
Provincia dell’Hebei: le statue e l’altare sono stati rimossi, alla presenza dei fedeli, prima che la chiesa fosse chiusa e trasformata in garage
Un calendario dominato dal Partito Comunista
Il suddetto sito rileva che abusi e persecuzioni hanno visto una rinascita prima del rinnovo dell’Accordo tra il Vaticano e la Cina, il mese scorso. Ad esempio, una chiesa nella città di Shenzhou, nel Hebei, è stata chiusa il 3 settembre dopo essersi rifiutata di aderire all’Associazione patriottica cattolica cinese (CCPA) gestita dallo Stato. La sua croce, le statue e gli altri simboli sono stati rimossi.
«Costringendoci a entrare in chiese “legali”, il governo mira a eliminare la nostra fede, per far credere a tutti solo nel Partito Comunista», si è lamentato un fedele.
Immagine d’archivio