Reazioni avverse
Studio australiano: gli effetti avversi non sono causati dai vaccini ma dai no vax
Formidabile scoperta scientifica agli antipodi: Raymond Palmer, biologo di Perth, sostiene che gli effetti collaterali dei vaccini, più che ai sieri genici sperimentali, sarebbero da attribuirsi dall’angoscia procurata dai no-vax alla popolazione vaccinata. La ricerca, uscita il 1° settembre sulla rivista di Taipei Biomedicine, si intitola «COVID-19 vaccines and the misinterpretation of perceived side effects clarity on the safety of vaccines».
Il piccolo studio, scrive il suo Abstract, «offrirà dati che potrebbero dimostrare che la disinformazione perpetuata dal movimento anti-vaccinazione potrebbe causare più morti ed effetti collaterali da qualsiasi vaccino».
Vi sono motivi documentati per sostenere questa tesi, che di primo acchito parrebbe la base di una barzelletta non ancora del tutto perfezionata.
«È stata condotta una mini revisione della letteratura pubblicata e si è scoperto che lo stress mentale provoca chiaramente vasocostrizione e costrizione arteriosa dei vasi sanguigni. Pertanto, se i soggetti sono in preda al panico, preoccupati, stressati o spaventati dalla vaccinazione, le loro arterie si restringeranno e si restringeranno durante e intorno al momento della vaccinazione».
I no-vax creano stress ai vaccinati, che quindi subiscono tutti questi malori continui di cui diamo conto anche su questo sito.
«Questo meccanismo biologico (la costrizione di vene, arterie e vasi sotto stress mentale) è la causa più probabile di coaguli di sangue, ictus, infarti, vertigini, svenimenti, visione offuscata, perdita dell’olfatto e del gusto che potrebbero essere stati subito dopo la somministrazione del vaccino» scrive il Palmer. «L’estremo stress mentale del paziente potrebbe molto probabilmente essere attribuito alla paura e alle tattiche intimidatorie utilizzate da vari gruppi anti-vaccinazione».
Antivaccinismo uguale morte, ma non nel senso in cui intendeva Draghi – contagi, muori, etc. – , poi smentito dalla stessa Pfizer dinanzi al Parlamento UE con l’ammissione che i vaccini non sono nemmeno lontanamente testati per fermare il contagio (Pfizer aveva altro da fare, ci è stato detto dalla sua dirigente). L’antivaccinista provoca la morte anche solo parlando.
«Questo documento non mira a escludere o escludere tutti gli effetti collaterali osservati, ma è altamente probabile che molti effetti collaterali apparenti osservati poco dopo che un soggetto ha ricevuto un vaccino possano essere il risultato di un flusso sanguigno limitato o congestionato dai vasi sanguigni o costrizione arteriosa causato da disagio emotivo o placebo basato sulla paura dei vaccini».
Lo hanno scritto davvero. La ricerca è su PubMed, l’archivio online della Sanità pubblica americana.
Voi capite quindi che, censurandovi anche quando parlate dei vostri stessi danni da vaccino, Facebook , YouTube, Twitter e compagnia stanno salvando vite, non solo tramite gli anticorpi dei vaccini che vi consigliano di fare, ma anche risparmiandovi dagli strumenti di morte dei no-vaxi, le parole, che non solo feriscono come spade, ma possono perfino uccidere, come in certi romanzi fantasy, come in certi racconti di magia nera.
La magia nera, di fatto, non è nemmeno da tirare in ballo così a caso: perché quella che vivono gli antivaccinisti, e da prima del COVID, è una vera caccia alle streghe, e il contenuto del loro discorso è indicibile, impubblicabile: già la deontologia dei giornalisti, anni prima della pandemia, diceva nei suoi corsi del pericolo di parlare dei vaccini, perché installando il dubbio nel lettore certo si poteva contribuire alla mancata vaccinazione e quindi a tutto il male che ne consegue.
La scrittrice Rebekah Barnett, che scrive su Substack, ha telefonato al Palmer e chiesto conto di alcune cose bizzarre che emergevano dai suoi profili Twitter e Linkedin. Il suo resoconto sullo scienziato è interessante.