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Strage degli oppioidi, la famiglia Sackler sigla un accordo da 7,4 miliardi di dollari per i risarcimenti

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Purdue Pharma e i suoi proprietari, la famiglia Sackler, hanno raggiunto un nuovo accordo da 7,4 miliardi di dollari per risolvere migliaia di cause legali relative al farmaco antidolorifico oppioide Oxycontin.

 

L’accordo è stato raggiunto quasi sette mesi dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva annullato un accordo precedentemente negoziato che avrebbe garantito ai Sackler ampia immunità dalle azioni legali in cambio di un risarcimento di 6 miliardi di dollari.

 

La Corte Suprema ha annullato l’accordo sostenendo che i Sackler non avevano diritto alle tutele legali destinate a favorire i debitori falliti.

 

Il nuovo accordo non proteggerà Purdue o i Sackler da ulteriori azioni legali da parte di stati, governi locali o singole vittime della crisi degli oppioidi.

 

L’accordo è stato negoziato da 15 stati, tra cui New York, California, Connecticut, Oregon, Texas, Florida e West Virginia. Ad altri stati verrà chiesto di firmare l’accordo, che diventerà definitivo solo quando sarà approvato da un giudice fallimentare statunitense.

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Si ritiene che la crisi degli oppioidi abbia causato circa 700.000 vittime in due decenni. Il ruolo dei Sackler nella crisi è stato esplorato nel bestseller Empire of Pain di Patrick Radden Keefe.

 

La Purdue ha dichiarato bancarotta nel 2019, dopo aver dovuto affrontare migliaia di cause legali che accusavano la società e la famiglia Sackler di aver utilizzato un marketing ingannevole per aumentare le vendite dei suoi farmaci antidolorifici che creano dipendenza, tra cui l’Oxycontin.

 

L’azienda si è dichiarata colpevole di accuse di frode e di falsificazione del marchio relative alla commercializzazione di OxyContin nel 2007 e nel 2020. Sebbene i membri della famiglia Sackler abbiano espresso il loro «rammarico» per il ruolo di Oxycontin nella crisi degli oppioidi, non hanno mai ammesso di aver commesso illeciti.

 

Il procuratore generale del Connecticut William Tong ha affermato che il nuovo accordo contribuirà a dare una conclusione alle vittime della crisi degli oppioidi.

 

«Non è solo una questione di soldi», ha detto Tong. «Non ci sono abbastanza soldi al mondo per fare le cose per bene».

 

Come riportato da Renovatio 21, la diffusione mortale di sostanze come fentanil e ira anche in carfentanil pare essere un corollario della cosiddetta «crisi degli oppioidi» ingenerata dalle prescrizioni mediche spinte con forza dalla multinazionale farmaceutica Purdue, con un arricchimento tale da rendere la famiglia ebrea che ne è a capo, i Sackler, una delle più abbienti degli USA.

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Immagine di Guian Bolisay via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
 

 

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