Politica
Steve Bannon critica Kamala Harris per averlo tenuto «illegalmente» in prigione
Steve Bannon ha accusato l’amministrazione Biden-Harris, in particolare la vicepresidente Kamala Harris, di tenurlo illegalmente in prigione oltre la data di rilascio legale nonostante la sua idoneità ai sensi del First Step Act.
Bannon ha criticato Harris definendola «Regina delle incarcerazioni di massa», sostenendo che non è riuscita a implementare il First Step Act, che aveva lo scopo di ridurre le condanne per i criminali non violenti e di offrire opportunità di rilascio anticipato tramite programmi di riabilitazione.
Il Bannon ha anche affermato che Harris ha permesso agli immigrati clandestini di evitare la deportazione trascurando i prigionieri americani idonei al rilascio, affermando che l’amministrazione sta cercando di metterlo a tacere in quanto forte sostenitore di Donald Trump.
Bannon, che si è qualificato per il rilascio anticipato a settembre 2024, rimane in prigione, scatenando le critiche dei suoi sostenitori, che affermano che la sua continua detenzione è motivata politicamente, con alcuni che parlano quindi di «prigioniero politico» se non di «ostaggio».
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Come riportato da Renovatio 21, il Bannon ha ricevuto una benedizione da un sacerdote della FSSPX momenti prima di entrare in galera.
Bannon è stato tra coloro che l’anno scorso spingevano per un ticket presidenziale Trump-Kennedy, cosa materializzatasi poi in termini diversi con l’endorsement di RFK jr. a Donald Trump.
L’ex stratega elettorale di Trump era già stato arrestato quattro anni fa per aver, secondo le accuse, frodato i donatori per una raccolta di fondi privata chiamata We Build the Wall, che aveva lo scopo di sostenere una delle iniziative specifiche del presidente – quella di erigere una barriera al confine con il Messico.
Bannon era stato arrestato su uno yacht da 35 milioni di dollari che era al largo della costa di Westbrook, nel Connecticut, di proprietà dell’uomo d’affari cinese in esilio Guo Wengui. Il miliardario cinese che collaborava con Bannon nella sua campagna anti-Pechino, da alcuni è considerato un agente doppio: fingendosi dissidente, continua in realtà a lavorare per Pechino, avendo però accesso diretto agli avversari del Dragone – l’FBI indagava infatti su Guo e sulle sue giornate a Mar-a-Lago, il club resort di Trump in Florida ora considerato «la Casa Bianca del Sud».
Il Guo, che ha bizzarre operazioni di speculazione in corso sul seme dei non vaccinati, ha dichiarato che il Vaticano sarebbe corrotto con «1,6 miliardi di dollari l’anno per fermare le critiche alla politica religiosa di Pechino».
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0