Spirito
Stati USA vogliono esporre i Dieci Comandamenti nelle aule scolastiche
Non c’è più solo la questione, davvero annosa in Italia, del crocifisso nelle aule: i cristiani in America sono passati al contrattacco, progettando di piazzare i Dieci Comandamenti nelle scuole.
Il Parlamento della Louisiana poche settimane fa ha approvato una legge che impone l’obbligo, entro il 2025, di esporre in tutte le aule scolastiche pubbliche dalle scuole dell’infanzia alle università finanziate dallo Stato un poster dei Dieci Comandamenti in «caratteri grandi e facilmente leggibili».
L’American Civil Liberties Union (ACLU) e altri gruppi di attivisti si sono uniti a nove famiglie della Louisiana per citare in giudizio lo Stato per una nuova legge che impone alle scuole finanziate con fondi pubblici di affiggere copie dei Dieci Comandamenti nelle aule.
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Il caso è stato depositato lunedì presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Baton Rouge. I ricorrenti hanno affermato che la controversa legge «interferisce sostanzialmente» con il diritto costituzionale dei genitori di allevare i propri figli nella religione di loro scelta.
La causa aggiunge che il mandato statale invia un «messaggio dannoso e religiosamente divisivo» secondo cui gli studenti di convinzioni diverse «non appartengono alla propria comunità scolastica».
Il governatore Jeff Landry ha firmato la legge la scorsa settimana, rendendo la Louisiana il primo stato degli Stati Uniti a richiedere a tutte le scuole pubbliche di esporre i Dieci Comandamenti. Nello specifico, la legge impone che venga utilizzata una traduzione protestante dei versetti della Bibbia. Si applica a tutte le scuole primarie e secondarie, nonché alle università, che ricevono finanziamenti statali.
Il «reverendo» Jeff Sims, pastore protestante di una chiesa presbiteriana a Madisonville, Louisiana, è stato uno dei due ecclesiastici che si sono uniti alla causa. «Favorendo una versione dei Dieci Comandamenti e imponendo che venga affissa nelle scuole pubbliche, il governo si sta intromettendo in questioni religiose profondamente personali», ha detto Sims ai giornalisti lunedì.
Tra i querelanti figurano anche genitori di varie fedi religiose, nonché alcuni non religiosi. Alanah Odoms, direttore esecutivo della sezione della Louisiana dell’ACLU, ha definito la nuova legge «indottrinamento religioso» e ha sostenuto che è palesemente incostituzionale. «Questa legge colpisce al centro della libertà religiosa», ha detto.
La legislazione fa riferimento ai Dieci Comandamenti come «documenti fondanti» dei governi statali e nazionali della Louisiana.
«Non vedo l’ora di implementare la legge e difendere l’interesse sovrano della Louisiana per selezionare contenuti didattici fondamentali per le fondamenta dell’America», ha affermato il Sovrintendente dell’istruzione della Louisiana Cade Brumley in una dichiarazione a WWL-TV, l’affiliata della CBS News a New Orleans.
L’ex presidente Donald Trump aveva approvato la nuova legge, dicendo che gli piacerebbe vedere i Dieci Comandamenti esposti anche in altri luoghi pubblici. «Questo potrebbe essere, in effetti, il primo grande passo verso la rinascita della religione, di cui c’è disperatamente bisogno nel nostro Paese», aveva scritto detto in un post su Truth Social.
La Louisiana non è l’unico Stato USA dove questo movimento per l’esposizione del Dieci Comandamenti nelle scuole si sta muovendo.
Il massimo funzionario dell’istruzione dell’Oklahoma ha ordinato a tutte le scuole pubbliche dello stato di insegnare la Bibbia e i Dieci Comandamenti ai loro studenti, ricevendo anche lui accuse di essere in violazione della Costituzione degli Stati Uniti.
Ryan Walters, sovrintendente dell’istruzione pubblica dell’Oklahoma, ha annunciato la direttiva durante una riunione del consiglio del Dipartimento dell’istruzione giovedì, richiedendo «un’immediata e rigorosa osservanza».
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Walters ha definito la Bibbia «uno dei documenti fondamentali utilizzati per la Costituzione e la nascita» degli Stati Uniti. È un «documento storico necessario per insegnare ai nostri ragazzi la storia di questo paese, per avere una comprensione completa della civiltà occidentale, per comprendere le basi del nostro sistema legale», ha affermato il funzionario oklahomiano.
In Oklahoma, ogni classe dalla figth grade alla twelfth grade (assimilabile in in Italia all’intervallo dalla quinta elementare alla quinta superiore) deve avere una Bibbia e tutti gli insegnanti devono insegnare in classe utilizzando la Bibbia, ha aggiunto.
L’annuncio ha suscitato anche in questo Stato critiche da parte di organizzazioni per i diritti civili e di gruppi che propugnano la separazione tra Stato e Chiesa.
«Imporre una Bibbia in ogni classe non migliora la posizione dell’Oklahoma al 49° posto nell’istruzione», ha affermato il rappresentante dello Stato Mickey Dollens in una dichiarazione. «Il sovrintendente dello Stato dovrebbe concentrarsi sull’istruzione degli studenti, non sulla loro evangelizzazione».
La costituzione dell’Oklahoma va ancora oltre, stabilendo che le scuole pubbliche non siano confessionali e non favoriscano «alcuna setta, chiesa, denominazione o sistema religioso».
La sentenza arriva dopo che la Corte Suprema dell’Oklahoma all’inizio di questa settimana ha bloccato un tentativo in cui Walters era coinvolto per istituire la prima scuola privata religiosa finanziata con fondi pubblici negli Stati Uniti.
Anche il sindacato statale degli insegnanti ha protestato contro l’ordinanza biblica di Walters, affermando che «l’insegnamento del contesto storico della religione» è consentito. Tuttavia, le scuole pubbliche non possono «indottrinare gli studenti con un particolare credo religioso o un programma religioso», ha affermato in una nota l’Oklahoma Education Association.
Nel frattempo, riguardo all’esposizione dei propri principi nelle scuole pubbliche si stanno muovendo anche i satanisti.
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Come riportato da Renovatio 21, e scuole pubbliche in Florida potrebbero presto essere invase da membri del Tempio Satanico, poiché il governatore Ron DeSantis ha lanciato un appello per più consulenti scolastici in seguito alla firma di una legge statale che consente ai cappellani religiosi di entrare nelle scuole pubbliche a causa della carenza di personale.
Il co-fondatore e portavoce del Satanic Temple, Lucien Greaves, ha sostenuto che se ai cappellani cristiani viene concesso l’accesso agli studenti, allora dovrebbe esserlo anche ai loro membri, per mantenere la separazione tra chiesa e Stato.
«Ci sono teocrati che spingono sempre più in là, firmando leggi incostituzionali e realizzano che non ci sono conseguenze», ha dichiarato il Greaves. «Stanno dando a tutti l’impressione che questo tipo di cose siano legali, che questo è solo l’ambiente in cui viviamo. E in questo modo, stanno davvero desensibilizzando le persone a quando queste cose hanno effettivamente effetto, o quando sono sostenute da un giudice corrotto che sta solo giocando a politica di parte».
In questi episodi viene al pettine il nodo dello Stato «laico», fondato su ideali massonici nel Settecento e Ottocento, e ancora dominante il paradigma delle nazioni occidentali. Le contraddizioni, anche a distanza di secoli, non possono che emergere e riemergere rovinosamente.
Come ripetuto spesso da Renovatio 21, l’unica tipologia di Stato che pare non sia possibile istituire è lo Stato Cristiano, mentre lo Stato Ebraico, lo Stato Islamico, lo Stato buddista, induista etc. sono presenti nel panorama geopolitico attuale.
Come mai? Il lettore riesce a darsi una risposta?
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Immagine di Lolo425 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported