Ambiente

Startup di geoingegneria rilascia particelle di zolfo nell’atmosfera per «fermare il cambiamento climatico»

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Una startup sta lanciando palloni meteorologici in grado di rilasciare particelle di zolfo riflettenti nell’atmosfera terrestre, con l’obiettivo dichiarato di combattere il cambiamento climatico attraverso la geoingegneria solare. Lo riporta la testata americana Epoch Times.

 

La cosiddetta geoingegneria solare consiste in una manipolazione del clima facendo riflettere più luce solare lontano dalla terra. Secondo la teoria il rilascio di zolfo e altri composti simili può raffreddare potenzialmente il pianeta.

 

Gli esempi vengono dal mondo naturale: nel 1991 quando esplose il vulcano Pinatubo nelle Filippine vennero rilasciate grandi quantità di anidride solforosa nella stratosfera che si è diffusa in tutto il mondo e ha innescato un raffreddamento di 1 grado Fahrenheit per i successivi 15 mesi.

 

«Si ritiene che la startup con sede in California, Make Sunsets, abbia lanciato i palloni meteorologici dal Messico» scrive Epoch Times.

 

«È moralmente sbagliato, secondo me, per noi non farlo», ha dichiarato il CEO della startup, Luke Iseman, in un’intervista all’house organ del politecnico bostoniano MIT Technology Review. L’importante, vien detto, è «farlo nel modo più rapido e sicuro possibile».

 

Make Sunsets ha un suo preciso business model da verificare: cerca di vendere «crediti di raffreddamento» da 10 dollari per il rilascio di un grammo di particelle nell’atmosfera.

 

La startup ha raccolto 750.000 dollari in finanziamenti, non una grande cifra per il mondo del venture capital americano, tuttavia prevede di aumentare il carico utile di zolfo in futuro, nonché di utilizzare dispositivi di telemetria e altri sensori.

 

L’idea di una «geoingegneria commerciale» è contestata dal decano del settore, David Keith, che sostiene che la questione è talmente impattante sul pianeta che solo «istituzioni democratiche trasparenti» dovrebbero potervisi avvicinare. Tuttavia, come sa il lettore di Renovatio 21, l’harvardiano Keith è quello che con i soldi di Bill Gates programma esperimenti di oscuramento del sole via diffusione di particelle di zolfo spruzzata da aerei. Un esperimento concreto era partito in Svezia ma è stato poi fermato all’ultimo momento due anni fa.

 

«La geoingegneria solare è una modifica del clima su larga scala che ha intrinsecamente conseguenze globali difficili da quantificare anche dopo l’implementazione. DAC [cattura diretta dell’aria] si traduce in riduzioni delle emissioni (combustibili sintetici a emissioni zero) o rimozione netta di CO2 (…), con impatti locali che possono essere misurati con ragionevole precisione», ha scritto il professor Keith in un post sul suo blog nel 2018.

 

In un incredibile editoriale ospitato dal New York Times, il Keith descriveva come accettabili, nell’ottica della correzione del Cambiamento Climatico, anche conseguenze come ondate di morti causate dalle sostanze che cadono al suolo facendo ammalare milioni di cittadini.

 

«Le morti per inquinamento atmosferico dovute allo zolfo aggiunto nell’aria sarebbero più che compensate dalla diminuzione del numero di morti per caldo estremo, che sarebbe da 10 a 100 volte maggiore» aveva scritto il Keith sul NYT.

 

Non tutti gli scienziati sono d’accordo con la follia geoingegnerizzante: mentre alcuni fanno convegni per dire che la reputano irrinunziabile, altri sostengono la messa al bando globale dei progetti di oscuramento del sole.

 

Ulteriori progetti emersi di recente vedono invece l’uso di jet militari per irrorare di sostanze chimiche i cieli sopra i poli terrestri.

 

Progetti di controllo del clima sono ora in stato avanzato in Paesi come gli USA e la Cina, la quale si dice sia ora in possesso di vere e proprie armi metereologiche.

 

 

 

 

 

 

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