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Stalin eletto in India. Si profila la guerra con la Namibia di Hitler?

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Valanga di voti per Stalin. Il Tamil Nadu, popoloso ed importante Stato meridionale dell’Unione Indiana, ha eletto al suo vertice proprio lui: Stalin.

 

Si tratta di un risultato atteso lungamente, perché Stalin ha alle spalle decenni di lotta politica e anche qualche esperienza di governo con suo padre.

 

Il Tamil Nadu, popoloso ed importante Stato meridionale dell’Unione Indiana, ha eletto al suo vertice Stalin

Il lettore non creda si tratti di un errore: Il Tamil Nadu ha davvero votato come Chief Minister (CM) M.K. Stalin, già presidente del potente partito DMK.

 

Stalin era stato vicepresidente dello Stato quando era al governo il padre M. Karunanidhi, un ex sceneggiatore di Kollywood, cioè la fiorentissima industria cinematografica locale.

 

In realtà praticamente tutte le figure che si sono avvicendate nelle stanze dei bottoni della capitale Chennai (chiamata un tempo Madras)  negli ultimi decenni vengono dal mondo del cinema: il padre di Stalin iniziò la politica creando un partito politico Tamil, il Dravida Munnetra Kazhagam, che aveva esplicite posizioni secolariste e anti-religiose (cioè, anti-bramine) nello Stato più religioso dell’India – trattandosi proprio dell’India, dove davvero nulla è come sembra, gli atei del DMK trionfarono sul devotissimo Tamil Nadu per decenni.

 

Il potere gli fu però soffiato da M.G. Ramachandran (universalmente noto che MGR), un divo cinematografico (hero, nel gergo locale)  suo socio, che creò un partito parallelo (AIADMK) e si prese l’elettorato, riuscendo a vincere un’elezione perfino dal letto di ospedale dove giaceva in coma dopo che un altro attore-politico gli aveva sparato alla gola in un attentato.

Per uno Stalin eletto in India poche ore fa, c’è da qualche mese un Adolf Hitler eletto in Namibia

 

Alla morte del rivale MGR, il Karunanidhi padre di Stalin, trovò la concorrenza insidiosissima di Jayalalitha, una heroine dei film di MGR, molto più giovane (MGR aveva girato film in cui la heroine era la madre!) e risaputamente sua amante. Non essendo la moglie, Jayalalitha venne umiliata venendo gettata nel fango ai margini del corteo funebre di MGR, tuttavia prese la guida del partito e sfidò il DMK di Karunanidhi e Stalin riuscendo a più riprese a vincere le elezioni, e facendosi notare per eventi trimalcioneschi (le nozze del figlio) e per le accuse di corruzione.

 

Dopo un’elezione persa contro Stalin e suo padre, Jayalalitha venne incarcerata. Da dietro le sbarre promise pubblicamente che sarebbe tornata al potere e avrebbe fatto arrestare Karunanidhi e lo avrebbe fatto dormire in quella stessa cella e mangiare da quello stesso piatto. Rieletta, mantenne la parola e a poche ore dalle elezioni mandò al gabbio il padre di Stalin, il quale fu prelevato dal letto mentre giaceva con una fanciulla ben giovane. Nonostante gli scandali e le vendette, lo Stalin è riuscito a mantenere la barra dritta e a divenire, finalmente, Chief Minister. Era ora.

 

Lo scrivente potrebbe tediarvi per ore riguardo le meraviglie della storia politica Tamil, tuttavia arriva al sodo per spiegare l’inghippo: Stalin si chiama Stalin perché nacque 4 giorni dopo la morte del baffuto georgiano a capo dell’URSS. Karunanidhi seppe della nascita del figlio mentre teneva una riunione di commemorazione per il compianto Stalin, quindi di chiamare così il figliuolo.

 

Adesso vi abbiamo detto quasi tutto, ma manca l’avvertimento riguardo al grande rischio geopolitico che a questo punto il Terzo Mondo e l’emisfero australe tutto potrebbero correre.

 

Per uno Stalin eletto in India poche ore fa, c’è da qualche mese un Adolf Hitler eletto in Namibia. Un politico locale omonimo del cancelliere tedesco, ma dai tratti somatici e cromatici un po’ diversi, è stato eletto lo scorso dicembre consigliere per lo distretto elettorale di Ompundja, il quale grazie a Hitler (che dice di farsi chiamare per lo più Adolf Uunona) ora ha perfino una sua pagina Wikipedia in italiano. L’Hitler subsahariano ha precisato alla BBC di non essere alla cerca del «dominio globale».

 

Se qualcuno lo conosce può chiedere a Bergoglio di levare già al prossimo Angelus in Piazza San Pietro il suo grido di dolore per fermare i venti di guerra tra Stalin e Hitler. Sarebbe la cosa più sensata compiuta durante tutto il suo pontificato

Nonostante questa rassicurazione, tranquilli noi non possiamo essere. Se Stalin e Hitler tornassero a farsi la guerra, cosa accadrebbe? Pensate alla quantità di Paesi cuscinetto, dalla Polonia in giù, bruciati nello scontro tra l’Unione Sovietica e la Germania nazista. Tra il Tamil Nadu e la Namibia quanti Stati verrebbero devastati? Lo stato indiano del Kerala, le Maldive, le Seychelles, le Laccadive, le Comore, la Somalia, il Kenya, l’Uganda, il Burundi, la Tanzania, il Ruanda, Malawi, Zambia, Angola, Botswana.

 

Il modo non può permettersi anche questo conflitto ora. Del resto lo Stalin Tamil il baffone già  ce l’ha, mentre l’Hitler africano il baffetto potrebbero farselo crescere in pochi giorni,

 

Se qualcuno lo conosce può chiedere a Bergoglio di levare già al prossimo Angelus in Piazza San Pietro il suo grido di dolore per fermare i venti di guerra tra Stalin e Hitler.

 

Sarebbe la cosa più sensata compiuta durante tutto il suo pontificato.

 

 

 

 

 

 

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