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Sospese per estremismo due guardie del corpo di un governatore tedesco

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Due agenti di polizia tedeschi che avevano sorvegliato per 12 anni il governatore della Sassonia-Anhalt, Reiner Haseloff, sono stati recentemente sospesi a causa di presunti legami con gruppi di estrema destra, ha riferito venerdì il notiziario locale MDR.

 

La coppia è stata accusata di condividere messaggi anticostituzionali ed estremisti di destra, inclusi contenuti che banalizzano il nazionalsocialismo. Il ministero dell’Interno ha rivelato venerdì che i messaggi sono stati scoperti «valutando il cellulare di un’altra persona» nel corso di un’indagine della polizia su sospetti funzionari estremisti nelle forze di sicurezza del vicino Meclemburgo-Pomerania occidentale.

 

Dalla loro sospensione il mese scorso, i due uomini sono stati posti sotto inchiesta penale per estremismo e è stato loro proibito di svolgere affari ufficiali all’interno dell’Ufficio di Polizia Criminale di Stato (LKA). Nei loro confronti è stato inoltre avviato un procedimento disciplinare per presunta violazione del dovere di lealtà alla costituzione, anche se quest’ultimo è stato sospeso fino alla conclusione delle indagini penali.

 

Altri due ufficiali dell’LKA della Sassonia-Anhalt stanno affrontando accuse simili, nonché indagini penali e disciplinari, sebbene non fossero coinvolti nella protezione di politici di alto livello e siano stati trasferiti in servizio piuttosto che sospesi.

 

Il parlamento tedesco è stato informato della situazione solo giovedì, e i parlamentari dei partiti Verdi e Die Linke hanno chiesto «chiarimenti esaurienti» su cosa esattamente avessero combinato le guardie del corpo di un premier di stato mentre avevano accesso privilegiato non solo a Haseloff ma anche a informazioni riservate e armi speciali. La deputata di Die Linke Henriette Quade ha sottolineato che «quando gli estremisti di destra lavorano in luoghi che dovrebbero identificare e combattere le minacce, è uno scandalo incredibile e devastante per le persone colpite e per coloro che hanno bisogno di protezione».

 

Tuttavia, sabato il ministero dell’Interno ha rassicurato che nessun politico sotto la protezione degli agenti sospesi era mai stato in pericolo, aggiungendo che non vi erano prove che i quattro fossero effettivamente attivi in ​​gruppi di chat estremisti o appartenessero a quello che ha definito il «scena dei prepper», ossia coloro che si preparano al collasso della società tedesca.

 

Un servizio di MDR del giorno precedente, tuttavia, diceva esattamente questo: che il gruppo in cui gli ufficiali caduti in disgrazia condividevano i loro contenuti estremisti era esso stesso affiliato a un’organizzazione radicale.

 

Si tratta dell’ennesimo capitolo dell’isteria tedesca riguardo ad una supposta congiura contro lo Stato da parte di network segreti di sovversivi.

 

Da anni oramai i giornali tedeschi – e non solo – parlano del Tag X, il cosiddetto «giorno X», una teoria per cui una vasta rete di estremisti di destra, con moltissimi elementi appartenenti alle forze dell’ordine e all’esercito (con interi reggimenti di commando di élite coinvolti e perfino dissolti), starebbe preparandosi al momento in cui sarà chiaro il collasso dello Stato tedesco. Processi a esponenti del supposto network del Tag X si sono conclusi con la piena assoluzione degli accusati. Qualcuno in Germania si era posto il dubbio: si tratta di una grande montatura dei giornali e dei politici, che agiscono oramai in modo totalmente allineato?

 

Come riportato da Renovatio 21, il ministro dell’Interno del Land tedesco della Turingia, Georg Maier, ha prospettato uno scenario per un ritiro le licenze di armi da cittadini sospetti, categoria nella quale potrebbero ricadere moltissimi membri di Alternative fuer Deutschland (AfD), un partito politico che detiene 81 seggi nel parlamento tedesco e 9 seggi nel parlamento europeo.

 

Secondo il ministero, negli ultimi anni le autorità delle armi inferiori in Turingia avevano già disarmato numerosi proprietari di armi facenti parte della cosiddetta scena dei Reichsbürger, i «Cittadini del Reich». Nel frattempo, in 72 casi, in 59 occasioni si sono concluse le procedure con un ritiro della licenza d’armi o con il rigetto di una domanda di licenza d’arma (13 casi). Nessuno di questi affiliati al Reichsbürgerbewegung aveva armi da fuoco che richiedono un permesso.

 

Un’operazione contro i Reichsbürger, con l’arresto del loro presunto leader, l’anziano aristocratico Enrico XIII del casato Reuss, è stata condotta poche settimane fa, con grande clamore sulla stampa. Anche qui, tuttavia, qualcuno si è posto qualche domanda: si tratta di una reazione eccessiva, spropositata, per installare nella mente dei cittadini la paura dell’uomo nero, così da non pensare ai problemi materiali che sta affrontando il Paese sotto l’inetto e nocivo governo «semaforo» di Olaf Scholz?

 

Le purghe avevano interessato negli anni scorsi anche l’esercito: nel 2020 un’unità della Kommando Spezialkräfte – reparto di forze speciali conosciuto come KSK – era stato dissolto a causa di accuse di un crescente estremismo di destra nei suoi ranghi.

 

L’isteria diffusa riguardo all’estremismo di destra in Germania è visibile anche nell’episodio in cui ministro federale dell’Interno tedesco Nancy Faeser ha affermato che i bambini all’asilo dovrebbero essere informati sui pericoli dell’estremismo di destra. Il concetto di estremismo, di fatto, viene ora allargato dalle istituzioni tedesche: in un’intervista con ZDF, il direttore del servizio di Intelligence del Land della Turinga Stephan Kramer ha ammonito riguardo al fatto che le proteste «legittime» per la crisi energetica potrebbero essere «dirottate dagli estremisti».

 

Secondo un rapporto del quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, le agenzie di Intelligence interne tedesche gestiscono centinaia di account falsi di estremisti di destra sui social media. Questi agents provocateurs telematici possono incitare sia all’odio che alla violenza. È emerso lo scorso agosto che i servizi segreti tedeschi sarebbero pronti a criminalizzare chi critica lo Stato: l’ufficio attivo in questo tipo di repressione è l’Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione – Bundesamt für Verfassungsschutz, conosciuto con la sigla BfV.

 

Come riportato da Renovatio 21, il governo tedesco si aspetta che si scatenino nella società immani conflitto sociali causati dalla crisi economica ed energetica inflitta alla popolazione tramite la pandemia e la guerra in Ucraina, che ministri giurano di voler continuare anche contro il volere del loro elettorato – il tutto in un contesto in cui è esplosa nell’esercito tedesco l’obiezione di coscienza, mentre i magazzini militari sono svuotati.

 

La scorsa estate i ministri erano arrivati grottescamente a criminalizzare le proteste contro l’inflazione, quando esse non erano ancora avvenute.

 

La Grundgesetz, la Costituzione tedesca, è stata modificata per alzare il tetto di spesa militare. Lo splendido articolo 1 della Costituzione, che tratta della dignità umana, è oramai lettera morta dopo aver visto la repressione violenta ai limiti della tortura inflitta ai manifestanti del dissenso pandemico in questi due anni.

 

 

 

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