Geopolitica

Sondaggio rivela che i vaccinati sono più inclini a sostenere la Terza Guerra Mondiale per l’Ucraina

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Un nuovo sondaggio rileva che è molto più probabile che le persone vaccinate siano inclini al rischio della Terza Guerra Mondiale per l’Ucraina e a misure aggressive contro la Russia, mentre le persone non vaccinate hanno maggiori probabilità di sostenere misure diplomatiche. Lo riporta Summit News.

 

I risultati rivelatori del sondaggio , condotto da EKOS, sono stati pubblicati dal giornale canadese Toronto Star.

 

Nel sondaggio, i canadesi che hanno ricevuto «tre o più iniezioni» hanno sostenuto massicciamente l’espansione delle sanzioni (86%), il sequestro di beni russi (85%), il taglio delle spedizioni di petrolio russo (81%) e l’invio di equipaggiamento militare aggiuntivo in Ucraina (82%). Oltre la metà (52%) ha sostenuto la fornitura di caccia all’Ucraina.

 

D’altra parte, i canadesi non vaccinati erano molto meno propensi a sostenere misure che sarebbero servite ad aggravare il conflitto.

 

In effetti, la maggioranza dei non vaccinati (52%) non sostiene affatto nessuna delle misure elencate.

 

 

I risultati del sondaggio confermano le affermazioni di molti, secondo cui la narrativa COVID è stata sostituita da «sostieni l’Ucraina!».

 

Di fatto, è difficile stupirsi di un sondaggio del genere.

 

Si tratta semplicemente di contenuti diversi di un unico medium perfezionato in questi anni: quello della sottomissione ideale e comportamentale delle persone, oramai apertamente condizionata dal processo di «mass formation» descritta dal professor Matthias Desmet.

 

Spiegò bene il fenomeno il dottor Robert Malone, pioniere dei vaccini mRNA, in un podcast di Joe Rogan, subito attaccato e censurato sui social media.

 

«Cosa diavolo è successo alla Germania negli anni ’20 e ’30? Popolazione molto intelligente e altamente istruita, e sono diventati pazzi che abbaiavano. E come è successo?» aveva chiesto Malone durante il programma Joe Rogan Experience.

 

«La risposta è la formazione di psicosi di massa». Il dottor Robert Malone suggerisce  quindi che stiamo vivendo una sorta di impazzimento collettivo. Una pazzia che, però, ha del metodo.

 

«Quando hai una società dove gli individui sono disaccoppiati gli uni dagli antri e hai un’ansia fluttuante, nel senso che le cose non hanno senso (…) e quindi l’attenzione delle persone viene focalizzata da un leader o da una serie di eventi su un piccolo punto, proprio come l’ipnosi, vengono letteralmente ipnotizzati e possono essere condotti ovunque».

 

Le parole ebbero talmente tanta eco che, incredibile, uscirono articoli di fact-checking – per esempio, quello dell’agenzia Reuters , ma anche quello di Associated Press, Forbes, e perfino dell’associazione degli psichiatri USA – che dicevano che no, non c’erano segni di psicosi di massa nella società…

 

 

 

 

Immagine da Twitter

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