Intelligence

Social media infiltrati da agenzie di Stato e spie: anche dove non te lo aspetti

Pubblicato

il

TikTok, social media popolare tra i giovanissimi, è ritenuto come un sistema controllato dal Partito Comunista Cinese, ed usato quindi per i fini geopolitici di Pechino. È stato detto, che mentre in Cina esso promuove patriottismo e virtù civiche, in America sembra diffondere degrado e devianza.

 

In pratica, TikTok – attualmente colpito da una legge americana che permetterebbe al governo in realtà di aumentare il proprio controllo sull’intera rete – sarebbe un’operazione di Intelligence.

 

Tuttavia, un articolo del sito di sinistra americano MintPress News ha scoperto, con una semplice ricerca su LinkedIn, che uno stuolo di Dipartimento di Stato, CIA, FBI e altri funzionari dell’intelligence lavorano in ruoli di supervisione su TikTok.

 

Il capo della politica pubblica dei dati della società per l’Europa è stato in precedenza per quattro anni direttore della politica pubblica di Internet del Dipartimento di Stato USA. Un diplomatico del Dipartimento di Stato che allora lavorava presso il Department of Homeland Security è stato assunto come responsabile del programma di fiducia e sicurezza, mettendola nella posizione di influenzare la disponibilità dei contenuti e gli algoritmi che li consigliano. Un recente responsabile delle politiche di prodotto per la fiducia e la sicurezza presso TikTok proveniva da un decennio di lavoro presso il Dipartimento di Stato, incluso il ruolo di responsabile degli affari politici e militari per l’Iran. Una coordinatrice del reclutamento è arrivata al lavoro dopo il suo incarico presso l’Ufficio per i diritti umani e gli affari umanitari del Dipartimento di Stato e come membro del Cyber ​​Command dell’esercito degli Stati Uniti. Un responsabile della gestione delle escalation per la fiducia e la sicurezza ha lavorato fino al 2020 come consulente senior per la strategia digitale presso il Dipartimento di Stato.

 

«Gli americani non dovrebbero temere che TikTok sia una sorta di cavallo di troia della Cina comunista», scrive Mintpress, ma – sostiene forse esagerando – «è già gestito dal Dipartimento di Stato».

 

In sintesi, proprio come la CIA e altre agenzie di Intelligence e forze dell’ordine hanno a lungo cercato ruoli nel plasmare stampa, radio e televisione, ora si intende controllare i nuovi forum di discussione, dove si crea l’opinione pubblica, cioè i social media.

 

Come riportato da Renovatio 21 a fine 2022 era emerso che centinaia di ex spie israeliane hanno ruoli di primo piano in Google, Facebook, Microsoft e Amazon.

 

Come risultato delle modifiche all’algoritmo indotte in parte dalla pressione del governo, Facebook ha drasticamente ridotto l’accesso a siti web di notizie alternative. MintPress News ha perso il 99% del suo traffico su Facebook. «Per lo Stato, questo tipo di strangolamento algoritmico aziendale è molto più efficace dei divieti governativi diretti», scrive MintPress. «Raggiunge le stesse metriche di soppressione provocando molto meno indignazione pubblica».

 

Renovatio 21, censurata plurime volte e infine bannata su Facebook, con pagina e account riavuti solo dopo un’ordinanza del tribunale, sa cosa significa perdere tutto il traffico che i social portano al sito. Da quel che vediamo, nonostante tutto, una forma di potente shadowbanning (i nostri articoli ricevono 1 o 2 like, o anche meno, nonostante i 20 mila follower un tempo entusiasti e reattivi) c’è ancora.

 

Proviamo a fare senza. Del resto stiamo capendo quale sia il vero senso dei social media.

 

È la domanda che Tucker Carlson ha fatto di recente ad Elon Musk, nuovo padrone di Twitter, quando gli ha chiesto se sapeva il livello di infiltrazione nella piattaforma che avevano le agenzie di Intelligence. Musk ha risposto che il livello di accesso delle agenzie federali dentro Twitter lo ha «sconvolto».

 

 

 

 

Immagine di Alpha Photo via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic (CC BY-NC 2.0)

 

 

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version