Sanità

Singapore impone ai non vaccinati di pagarsi le spese mediche

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La città-Stato di Singapore dall’8 dicembre imporrà agli ammalati di COVID «non vaccinati per scelta» di pagarsi le cure.

 

La nuova legge è stata annunciata dal ministro della Sanità Ong Ye Kung.

 

«I pazienti COVID-19 che non sono vaccinati per scelta possono comunque attingere a regolari accordi di finanziamento dell’assistenza sanitaria per pagare le bollette, ove applicabile”, ha aggiunto il ministero.

 

Il ministro «ha parlato della necessità di dare un “segnale importante” ai no vax »

Il ministro «ha parlato della necessità di dare un “segnale importante” ai no vax », riporta il Corriere della Sera.

 

Il virgolettato riportato dal Washington Post scrive: «gli ospedali preferiscono davvero di gran lunga non dover fatturare affatto a questi pazienti. Ma dobbiamo inviare questo importante segnale per esortare tutti a farsi vaccinare se si ha diritto».

 

A Singapore l’85% delle persone sono completamente vaccinate e il 18% ha ricevuto la terza dose.

 

Si insiste sul fatto che ora gli ammalati di COVID sarebbero in larga parte non vaccinati, tuttavia i dati rilasciati da Singapore pochi mesi fa davano un quadro diverso, con il 75% delle infezioni a carico dei vaccinati.

 

All’inizio della pandemia, Singapore ha fatto affidamento su un’ampia sorveglianza, sul tracciamento dei contatti e su rigide restrizioni di movimento per mantenere bassi i casi di virus.

 

Il governo locale già un anno fa ha imposto ai viaggiatori l’uso di etichette elettroniche per controllare eventuali spostamenti in quarantena.

 

Come riportato da Renovatio 21, Singapore dispone di un sistema di videosorveglianza tramite telecamere intelligenti da record.

 

C’è da scommettere che ora, invece, Singapore diverrà per l’establishment pandemico euro-americano un modello da seguire. Giusto che i no vax si paghino l’assistenza sanitaria, la loro minoranza va schiacciata anche in questo modo.

Il sistema di controllo della popolazione nella città-Stato si avvale anche di elementi avveniristici, come i robot-poliziotto., di diverso tipo, per controllare il distanziamento sociale nei dormitori di lavoratori stranieri o nei parchi pubblici, dove è stato avvistato il famoso robocane, notissimo ai lettori di Renovatio 21.

 

Il modello autoritario singaporiano, dove sono previste multe salate e punizioni tremende – comprese le bastonate e la pena di morte – per i trasgressori della legge, è sempre stato visto male dagli alfieri del progressismo occidentale. Si riteneva che una società ordinata e una città pulita non valgono il prezzo dei diritti umani – lo scrittore William Gibson scrisse sull’argomento un saggio chiamato Parco giochi con pena di morte.

 

C’è da scommettere che ora, invece, Singapore diverrà per l’establishment pandemico euro-americano un modello da seguire. Giusto che i no vax si paghino l’assistenza sanitaria, la loro minoranza va schiacciata anche in questo modo.

 

 

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