Epidemie

Signora indossa maschera antigas per un viaggio in macchina con persone con «zero precauzioni COVID»

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Una donna che afferma di temere le particelle di COVID-19 presenti nell’aria ha pubblicato una foto su X spiegando di aver indossato un respiratore a pieno facciale durante un viaggio di sei ore con un amico.

 

La foto, divenuta virale in rete, mostra la cauta signora seduta sul sedile posteriore di un veicolo con indosso un enorme respiratore integrale 3M con filtri dell’aria rosa.

 

L’impatto dell’immagine è così forte da farci dubitare della sua veridicità.

 

«Imbarcarsi per un viaggio in macchina di 6 ore con qualcuno che prende zero precauzioni COVID», ha scritto la donna in un post su X. «Mi rilasso sul sedile posteriore con questo respiratore e cerco di mantenere la CO2 sotto i 1.000 ppm. Augurami buona fortuna!»

 

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L’utente produce quindi una foto di un dispositivo in grado di leggere la quantità di anidride carbonica nell’aria.

 

«Sono sorpresa che la CO2 sia rimasta così bassa con solo 1 finestra leggermente aperta (puoi vedere quanto nella foto originale). Mi sono anche assicurata che non fosse premuto il pulsante che fa ricircolare l’aria all’interno dell’auto. Abbastanza soddisfattadi questo livello».

Che si tratti di una bufala, di una provocazione? L’account in effetti ha un nome strano, «Airborn Aware», che possiamo tradurre come «consapevole della trasmissione aerea».

 

Che si tratti di una «trollata»? Nel frattempo, dice la signora, i troll avrebbero trovato lei, che però rincara la dose con ulteriori foto mascherate.

 

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Fake o meno, il caso porta alla luce un fenomeno terrificante, che è la persistenza della fobia del contagio in parte della popolazione, che non riesce ad uscire di casa senza mascherina e precauzioni varie.

 

Quanti lettori hanno veduto, anche in questi giorni, signori e signore che circolano in auto con la mascherina, talvolta persino da soli?

 

Quanti lettori hanno incontrato al supermercato personaggi mascherati?

 

Il COVID ha agito come grande trauma in tutta la popolazione, lasciando perennemente danneggiate nella psiche alcune persone.

 

Tuttavia, va riconosciuto che la mascherina è divenuto un vero e proprio simbolo di appartenenza politica.

 

Per esempio, questa è una foto di una conferenza sul marxismo tenutasi in questo 2024 in Australìa.

 

 

La mascherina era, è, rimarrà il segno distintivo di chi crede nella primazia dell’establishment attuale, e dello Stato moderno, sull’individuo e sulla legge naturale.

 

La mascherina è il simbolo di chi accetta il conformismo, di chi – magari col salario garantito – è pronto a sottomettersi a qualsiasi ordine, perfino quelli più crudeli: chiuditi in casa, iniettati un siero genico sperimentale, discrimina chi non lo fa.

 

La mascherina era, è, sarà sempre il simbolo della schiavitù che, nella grande inversione democratica, è tornata a diffondersi sul nostro pianeta.

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Immagine da Twitter

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