Vaccini
Sean Penn chiede che i non vaccinati siano confinati
L’attore 62enne Sean Penn chiede che coloro che si sono rifiutati di ricevere l’iniezione del farmaco sperimentale mRNA siano imprigionati.
Penn ha fatto i commenti stravaganti durante un’intervista con la testata Extra.
«Sento davvero che se qualcuno sceglie di non essere vaccinato, dovrebbe scegliere di restare a casa. Non andare a lavorare. Non avere un lavoro. Finché paghiamo tutti per queste strade, dobbiamo percorrerle in sicurezza. E quindi spero solo che la mentalità cambierà».
Quando gli è stato chiesto dall’intervistatore cosa ne pensasse della «retorica anti-vaccino», Penn, con a fianco la figlia avuta da una delle mogli da cui ha divorziato, ha immediatamente dichiarato: «È una codardia della convinzione. Penso che sia una riluttanza a impegnarsi in una cultura del buon senso. Che a questo punto mi sembra criminale, in realtà».
Sean Penn says people who are unvaccinated are basically criminals who should should stay home and not have jobs. pic.twitter.com/pSOh8cfZ35
— Catch Up (@CatchUpNetwork) December 18, 2022
I commenti del premio Oscar, evidentemente più eccitato dalla fantasia autoritaria che aggiornato sui fatti, arrivano proprio quando oramai è stabilito, e ammesso, che i vaccini non sono serviti per fermare il contagio. «Non possiamo più dire che questa è una pandemia di non vaccinati», ha dichiarato Cynthia Cox, vicepresidente della Kaiser Family Foundation, un grande ente sanitario USA. Secondo il Washington Post il 58% dei decessi per coronavirus ad agosto si è verificato in casi in cui la persona era stata vaccinata contro COVID o aveva ricevuto un richiamo. Questa cifra è più che raddoppiata da settembre dello scorso anno.
Le esternazioni intolleranti dell’ex marito della cantante Madonna arrivano proprio quando un collega premio Oscar, Tim Robbins – con il quale ha pure recitato nella pellicola di Clint Eastwood Mystic River – ha ammesso coraggiosamente di aver cambiato sulla politica pandemica e sui vaccini, passando da un odio per il dissenso alla sua completa comprensione.
C’è da dire che, sempre sicuro di sé con quell’aria saputa e insofferente, il Penna non sempre si è dimostrato in grado di comprendere le conseguenze delle sue azioni. La star potrebbe essere infatti la causa dell’arresto del meganarcotrafficante messicano Luis Guzman detto «El Chapo», signore della droga mondiale che l’hollywoodiano voleva solo intervistare, senza rendersi conto da fungere da strumento delle forze dell’ordine che così individuarono El Chapo e lo portarono definitivamente in gattabuia, nonostante le calorose strette di mano e i sorrisoni del Pennone.
Commenti simili a quelli del Penn sono stati fatti mesi fa dal guru ispiratore delle sinistre no-global, il linguista Noam Chomsky, il quale, oramai in là con gli anni, aveva dichiarato che i non vaccinati devono «avere la decenza di isolarsi» dalla comunità per la sicurezza degli altri. «Come possiamo portare loro del cibo?» si chiese Chomsky in un’intervista video. «Beh, questo è in realtà il loro problema… Certo, se diventano indigenti, si dovrà prendere qualche mezzo per assicurare la loro sopravvivenza, come si fa con la gente in prigione».
Renovatio 21 aveva parlato del ruolo di corifeo del conformismo globale dell’attore con la faccia triste ad inizio anno nell’articolo «Zelens’kyj, Draghi e Sean Penn. Attori, banchieri e macchine, politica senza politica. Sinarchia digitale».
Immagine di seher sikandar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)