Satira

Se l’agenzia stampa in Ucraina intervista il soldato «Adolf»

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L’agenzia di stampa internazionale Reuters ha pubblicato un’intervista con una recluta ucraina con nome in codice «Adolf». Non si tratta di uno scherzo. E il video è grottescamente ancora presente su Twitter.

 

In un post su Twitter venerdì, Reuters ha descritto come «i militari appena reclutati per la brigata d’assalto Spartan» si stavano esercitando in un luogo segreto nella regione di Kharkov. «Un militare con il nom-de-guerre “Adolf” ha detto di essere stato addestrato in “pronto soccorso, tattica, e esercitazioni di fuoco”», ha aggiunto l’agenzia.

 

Nel video pubblicato, l’«Adolf» parla con Reuters delle esercitazioni. Una didascalia lo identificava con il suo soprannome, un titolo che era visibile anche su una toppa sul suo giubbotto.

 

 

Il nome di battaglia sarà sicuramente stato scelto in modo randomico a caso dal combattente di Kiev, o forse si tratta di un omaggio ad Adolfo Celi, primo nemico del primo James Bond cinematografico (l’indimenticato scozzese Sean Connery) nella famosa pellicola 007 Thunderball, indimenticato personaggio del professor Sassaroli nella saga di Amici miei, che forse nell’ex Paese sovietico è più seguita di quanto credevamo. Potrebbe trattarsi altresì di un fan della letteratura argentina e di Adolfo Bioy Casares, o dello scultore Adolfo Wildt, o un devoto di San Adolfo di Cambrai, vescovo dell’VIII secolo, o un appassionato dell’architetto austriaco Adolf Loos. Ci suggeriscono di non dimenticare Adolfo Urso.

 

La brigata Spartan è una delle numerose nuove unità che vengono frettolosamente assemblate dall’esercito ucraino prima di una prevista controffensiva contro le forze russe.

 

Secondo Reuters, al momento sono in fase di addestramento circa 40.000 nuove truppe della «brigata d’assalto». Non è chiaro se «brigate d’assalto» sia un riferimento deliberato da parte dell’esercito ucraino alle «Sturmbateilung» presenti in Germania qualche decennio fa. Non sono tuttavia domande che i giornalisti amano fare agli ucraini e ai loro padroni.

 

Epperò va detto che dall’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina lo scorso febbraio, sono emerse innumerevoli fotografie e video di soldati ucraini che indossano insegne della Germania di quei tempi, alcune delle quali sono state pubblicate sui social media dal presidente Vladimir Zelensky, il quale in teoria è di origine ebraica.

 

A febbraio, Zelensky ha conferito il titolo onorifico di «stella alpina» alla 10ª brigata d’assalto in montagna separata dell’esercito ucraino. Il titolo era stato precedentemente utilizzato dalla 1ª divisione da montagna della Germania svasticata, che prese parte all’invasione dell’Unione Sovietica nel 1941 e issò una bandiera con la croce uncinata sul Monte Elbrus.

 

Già in passato altri tatuaggi particolari erano stati mostrati dalla democratica stampa occidentale (e pure da Reuters, che quindi è recidiva)  senza probabilmente rendersi bene conto di cosa rappresentavano. È lo stesso problema che di recente ha avuto Luke Skywalker, cioè Mark Hamill, che ha fatto una bella chat di propaganda pro-Kiev con dei ragazzi con una bella bandiera banderista, kolovrat (svastica slava) in bella vista.

 

 

C’era stato poi l’episodio, mitico, della foto fatta circolare dai giornali ignari di un combattente ucraino con la toppa dell’ISIS. Cosa che lascia pensare che quando Assad dice di aver le prove che gli USA addestrano terroristi islamici in Siria per mandarli in un Ucraina (cosa che un anno fa già dicevano i servizi russi) forse bisogna un po’ credergli.

 

 

El tacòn pezo del buso, dicono in lingua veneta: la toppa peggio del buco: e il buco qui è un buco nero, davvero nero, dove ci finisce dentro di tutto, il neonazismo conclamato (ancorché sciacquato in modo indegno, orwelliano dalla stampa occidentale) e i miliardi di dollari e di armi che anche gli americani ora stanno iniziando a capire che vengono «spariti» ed inguattati prontamente dalla comunione dei santi ucraini.

 

Vogliamo rammentare, tuttavia, che nel campionato mondiale di risciacquo del nazi, il Corriere della Sera, con questa indimenticabile intervista fatta ad un combattente runico a caso fuori dalla Lavra, pone una seria candidatura per il podio.

 

 

SCB. Sono cose belle.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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