Satira

«Se Biden fosse un cane, lo sopprimerei»: la tremenda battuta del comico Rob Schneider

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Il comico americano Rob Schneider ha  pubblicato un video sulla sua pagina Instagram in cui ha scherzato sul fatto che Joe Biden è così mentalmente e fisicamente inadatto che qualora egli fosse stato un cane sarebbe soppresso.

 

La clip con la cinica (nel senso etimologico: «di cane») battuta eutanatica è divenuta virale.

 

«Siamo onesti su questo», ha detto al pubblico. «Se Joe Biden fosse un cane, lo abbatteresti. Lo faresti e basta. Dovresti. Sai, lo porteresti fuori con un ferro da cinque. Guarda quel bel tramonto Fido, e boom, sarebbe finita».

 

 

La battuta è al limite dell’accettabile e dell’illegale, per lo meno in USA, Paese dove, probabilmente a causa dell’alto numero di presidenti uccisi o feriti da attentati, la legge proibisce di parlare, nemmeno per scherzo, dell’omicidio di un presidente.

 

Non è chiaro ancora se anche gli animalisti hanno protestato: del resto, per loro l’eutanasia del cane è inaccettabile, quella dell’uomo invece va benissimo.

 

Il comico Schneider è noto per alcune commedie di crassa ignoranza tuttavia ritenute divertenti come Gigolò per sbaglio, Mamma ho riperso l’aereo, 50 volte il primo bacio. Sono film minori ma di un certo successo, al punto che l’opera cinematografica dello Schneider è stata messa alla berlina in un episodio di South Park.

 

Lo Schneider non è nuovo a opinioni controcorrente. Chi conosce il mondo antivaccinista sa che Schneider, ben prima di Jim Carrey, era uno dei rarissimi attori hollywoodiani che si spendevano pubblicamente contro i vaccini. I video che lo ritraevano a manifestazioni no-vax tra gli anni Novanta e i primi 2000 sono spariti da YouTube.

 

Tuttavia, è ancora possibile trovare traccia di sue interviste ancora del 2012 in cui collega l’autismo e i vaccini.

 

Si tratta di un uomo che pensa con la sua testa, insomma: una rarità ad Hollywood, dove milioni di aspiranti attori sono disposti a fare qualsiasi cosa pur di ottenere la parte in un film, e quindi ad alterare anche le loro opinioni profonde.

 

Non è il caso di Schneider, che infatti, dopo mega-produzioni come Judge Dredd con Sylvester Stallone, è stato via via marginalizzato dalla Mecca del cinema.

 

Avercene, di Rob Schneider.

 

 

 

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