Spirito
Scisma tra i monaci ortodossi di Santa Caterina del Sinai
Mentre il famoso monastero di Santa Caterina, situato ai piedi del Monte Sinai, è coinvolto in una lunga controversia legale con lo Stato egiziano, che rivendica la proprietà del terreno su cui sorge l’edificio fondato dall’imperatore Giustiniano I (527-565), una crisi interna sta scuotendo i monaci ortodossi che vi risiedono, alcuni dei quali hanno «deposto» il loro abate.
Sebbene il monastero di Santa Caterina goda di uno status canonicamente autonomo, è posto sotto la giurisdizione del Patriarcato ortodosso di Gerusalemme, che agisce come autorità suprema in controversie come quella che riguarda i monaci. Il patriarca Teofilo III ha assicurato che saranno attuate le opportune procedure ecclesiastiche.
La rimozione del superiore (Egumeno)
La vicenda è iniziata con una lettera indirizzata al Patriarca di Gerusalemme da 15 monaci (su una ventina circa), in cui si annunciava la decisione di sospendere l’egumeno del monastero, in carica da 52 anni, monsignor Damiano, arcivescovo del Sinai, di 91 anni. La lettera del 30 luglio afferma che l’assemblea generale dei frati ha deciso «all’unanimità» la sospensione.
Mons. Damiano, unico monaco di nazionalità egiziana, rappresenta il principale canale di comunicazione con le autorità egiziane, un fatto che rende la sua presenza cruciale, soprattutto in un momento in cui un conflitto contrappone il monastero allo Stato egiziano.
La reazione dell’egumeno
Mons. Damiano ha espresso «profonda preoccupazione» per le azioni che ha definito sabotaggio interno, che stanno intensificando la crisi.
Ha chiesto una mobilitazione nazionale ed ecclesiastica per salvaguardare la continuità storica del Sacro Monastero del Sinai, simbolo del patrimonio culturale e religioso mondiale. In una lunga lettera, spiega le difficoltà legate alla contestazione dello status quo secolare del Monastero di Santa Caterina, a seguito della sentenza del 28 maggio 2025 della Corte d’Appello di Ismailia.
Riferisce degli sforzi compiuti per garantire che il monastero possa acquisire personalità giuridica in Grecia. Si lamenta anche aspramente di alcuni sacerdoti. «Ciò che stanno facendo senza timore di Dio, senza vergogna e senza coscienza, costituisce un colpo di stato contro la Chiesa», afferma.
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Negoziati ad Atene, poi al Sinai
Sotto la guida del patriarcato ortodosso di Gerusalemme, sono iniziati ad Atene i negoziati per trovare una soluzione al conflitto che colpisce il Monastero di Santa Caterina. Una delegazione del Patriarcato ha incontrato nella capitale greca i rappresentanti del Monastero del Sinai.
In una dichiarazione, il patriarcato ha affermato di stare lavorando duramente per una soluzione costruttiva, ponendo l’unità della Chiesa come priorità. Allo stesso tempo, ha denunciato la comparsa di una lettera falsa attribuita a padre Damianos. Dopo gli incontri ad Atene, la delegazione ha visitato il Monastero del Sinai.
Ha avuto colloqui con i leader religiosi. La delegazione ha sottolineato l’importanza di una collaborazione coordinata con le autorità politiche e di preservare tutti gli statuti tradizionalmente stabiliti e i regolamenti speciali che hanno accompagnato il Monastero per tutta la sua vita nel corso dei secoli. Verrà fissata una data per un’Assemblea Generale, in cui saranno esaminate tutte le questioni.
Conflitto con lo Stato egiziano
La situazione del monastero è complicata dalla lunga controversia con le autorità egiziane sulla proprietà terriera, che dura dal 2012. Un tribunale egiziano ha stabilito il 28 maggio che l’intero sito, incluso il monastero, appartiene allo Stato egiziano. Ciò renderebbe i monaci semplici affittuari, obbligandoli a rinnovare annualmente i loro permessi di soggiorno.
Tuttavia, i media locali hanno riferito che le autorità egiziane hanno negato l’espropriazione del monastero e hanno affermato che la sentenza riguardava solo appezzamenti di terreno isolati privi di titoli di proprietà. Da allora, gli sforzi si sono intensificati per garantire lo status di enclave monastica.
Il monastero ha sempre rivendicato uno status speciale. Il suo nome ufficiale è «Santo Monastero Reale Autonomo di Santa Caterina del Sacro Monte Sinai, Calpestato da Dio». Dal 2002 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO e ospita una collezione unica di antichi manoscritti e icone.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Immagine di Berthold Werner via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported, 2.5 Generic, 2.0 Generic e 1.0 Generic