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Scienziati cinesi scoprono come estrarre l’acqua dal suolo della Luna

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I ricercatori dell’Istituto di Ingegneria dei Materiali di Ningbo (NIMTE) dell’Accademia cinese delle scienze, insieme a collaboratori del Laboratorio Materiale del Lago Songshan, dell’Università di Nanchino e dell’Istituto di Tecnologia di Harbin, hanno condotto esperimenti sul suolo della Luna – la cosiddetta regolite – che dimostra che da esso è possibile estrarre l’acqua.

 

I ricercatori cinesi utilizzato una piccola quantità dei 1.731 grammi di materiale proveniente dalla Luna riportato dalla sonda Chang’e-5, tornata sulla Terra il 17 dicembre 2020. Gli scienziati pubblicato i loro risultati il 22 agosto 2024 in una rivista scientifica.

 

Secondo l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua i ricercatori «hanno scoperto che il vento solare ha irradiato i minerali nel suolo lunare per miliardi di anni e ha immagazzinato abbondante idrogeno. Quando riscaldato ad alte temperature, l’idrogeno reagisce con gli ossidi di ferro presenti nei minerali per formare ferro elementare e grandi quantità di acqua. Quando la temperatura supera i 1.000° Celsius, il suolo lunare si scioglie e l’acqua generata da questa reazione viene rilasciata sotto forma di vapore».

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Gli scienziati hanno quindi confermato che un grammo di regolite lunare fusa può generare 51-76 mg di acqua.

 

«In altre parole, 1 tonnellata di regolite lunare può produrre più di 50 kg di acqua, che possono soddisfare il fabbisogno quotidiano di acqua potabile di 50 persone al giorno», ha affermato Wang Junqiang, professore al NIMTE.

 

I ricercatori hanno inoltre scoperto che la quantità di idrogeno varia tra i diversi tipi di minerali e con la latitudine della regolite sulla Luna: la regione equatoriale della Luna è più esposta alla radiazione elettronica del vento solare, e quindi una maggiore quantità di idrogeno viene convertito in vapore acqueo e perso, mentre le latitudini più elevate sono meno colpite e avranno più idrogeno.

 

Precedenti esplorazioni lunari hanno indicato che potrebbe esistere ghiaccio d’acqua ai poli nord e sud della Luna, così come nelle aree dei crateri che sono in costante ombra. Questa scoperta potrebbe favorire ulteriori progressi tecnologici per consentire la produzione di acqua sulla Luna durante la colonizzazione.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Repubblica Popolare Cinese a giugno ha piantato la bandiera sulla Luna nel quadro della missione spaziale Chang’e-6.

 

La corsa internazionale verso la Luna si sta intensificando in grande stile e la Cina si pone tra i paesi più avvantaggiati nella sfida cosmonautica che poche potenze al mondo sono in grado di portare avanti. Essa non ha dubbi riguardo l’idea di sfruttare le risorse minerarie della Luna, tra cui i giacimenti di Elio 3, sostanza considerata da alcuni scienziati come il combustibile un futuro fatto di fusione nucleare.

 

Pechino, che sta moltiplicando i suoi sforzi spaziali anche con esplorazioni minerarie lunari, ha insistito sul fatto che – contrariamente alle accuse americane, che sostengono che stia per reclamare parti della Luna – si batte solo per un uso pacifico dello spazio, accusando gli Stati Uniti di cercare di esaltare la narrativa della «minaccia cinese» semplicemente per giustificare la trasformazione del dominio in un campo di battaglia.

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All’inizio dell’anno scorso, l’amministratore della NASA Bill Nelson ha descritto Washington e Pechino come entrate in una «corsa allo spazio» dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato l’intenzione di riportare gli astronauti americani sulla Luna nel 2025.

 

Nelson ha riconosciuto che il programma spaziale di Pechino ha ottenuto «un enorme successo» negli ultimi anni, ma ha avvertito che la Cina potrebbe rivendicare parti della Luna. In un’intervista dell’anno scorso al tabloid tedesco Bild, l’amministratore della NASA aveva accusato la Cina di voler addirittura conquistare la Luna. L’intervista è stata ampiamente ripresa dalla stampa internazionale.

 

Come riportato da Renovatio 21, vi sarebbe un piano di Pechino per colonizzare pianeti oltre il sistema solare.

 

La Cina ha recentemente definito gli USA come «la massima minaccia alla sicurezza dello spazio».

 

Tre mesi fa il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che ratifica un accordo intergovernativo tra Russia e Cina sulla cooperazione nella costruzione di una Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS).

 

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