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Scholz, fortemente contestato in pubblico, sputazza al microfono parlando di Putin

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Dura contestazione al cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la sua visita ad un evento del suo partito SPD a Falkensee, nel Brandeburgo.

 

Per l’occasione, i socialdemocratici avevano raccolto circa 300 visitatori presso il municipio cittadino, centinaia di contestatori si sono palesati urlando contro il vertice del governo di Berlino.

 

«Guerrafondaio», «bugiardo», sono alcuni degli epiteti rivolti allo Scholzo dai manifestanti, che chiedevano una «pace senza armi».

 

Il cancelliere se l’è presa assai, come è possibile vedere nei video che stanno circolando in rete.

 

Così, urlando insulti a chi lo contestava, ha tentato di spiegare il suo sostegno all’Ucraina in guerra.

 

 

 

«Guerrafondaio a me?! Il guerrafondaio è Putin, se aveste ancora un po’ di buon senso nel cervello… Putin ha invaso l’Ucraina con 200.000 soldati. Lui sta rischiando la vita dei suoi stessi cittadini per un sogno imperialistico» ha gridato Scholz forse raschiando il fondo del barile degli argomenti che usava negli anni Settanta.

 

«Putin vuole distruggere e conquistare l’Ucraina! E ha anche altro in mente! È qualcosa che come amici della libertà, come democratici, come europei non permetteremo che accada!» urla il tizio che ha messo ai domiciliari l’intera popolazione di Germania durante la pandemia, e che ora manda le forze dell’ordine ad arrestare preventivamente i dissidenti.

 

«Mentre voi gridate “Pace senza armi” Putin ha messo insieme un numero massivo di carrarmati, missili da crociera e razzi puntati sull’Ucraina» urla, talvolta sputazzando per l’emozione (in ispecie quando dice la parola «Putin»), il Bundeskanzler che ha appena spedito 2,7 miliardi di euro in armi a Kiev.

 

«Sta distruggendo città e villaggi, autostrade e ferrovie!» continua Scholz detto Scholzomat, che pare non aver visto nulla di quello che è accaduto in Ucraina (e pure a casa sua, con i suoi pupari che gli bombardano il gasdotto, e lui scodinzola nello studio ovale).

 

 

Ancora: «Putin in Ucraina ha ucciso un numero incredibile di cittadini, bambini e anziani. Questo è assassinio!»

 

«Nel suo desiderio imperialistico di potenza, lui [Putin, ndr] rischia le vite dei suoi stessi cittadini! Non sappiamo quanti giovani soldati russi sono già morti per il suo sogno (…) tutto perché uno vuole essere un uomo forte» dice il non altissimo successore della Merkel che ha ammesso che gli accordi di Minsk erano un bluff per prendere tempo, e di conseguenza armare l’Ucraina.

 

«Questa manifestazione dovrebbe essere sulla Piazza Rossa, davanti al Cremlino. Lì potreste chiedere a buon diritto a Putin di sbarazzarsi immediatamente di tutte le armi. Ma così conoscereste la Russia, che amate tanto, da un altro punto di vista!» ha commentato Scholz, che ricordiamo bene al Cremlino al tavolo con Putin fino a pochi giorni prima dell’operazione militare speciale – e rammentiamo pure subito dopo come incassava fantozzianamente gli insulti dell’ambasciatore ucraino a Berlino.

 

Un montaggio del delirante comizio di Scholz è stato mostrato anche su Twitter dall’imprenditore attivista finnico-tedesco Kimdotcom.

 

 

«I tedeschi sono stufi di Scholz perché è sinonimo di decadenza, inflazione, energia costosa, cibo costoso e un’imbarazzante sottomissione ai guerrafondai e ai terroristi del Nord Stream negli Stati Uniti. Che schifo» scrive il Dotcommo.

 

Nel filmato sono visibili anche altri slogan scanditi dall’indomito pubblico di contestatori: «vattene», «fuori dalla NATO», «diplomazia non granate» e i più sintetici e inquietanti «Nord Stream 1 e Nord Stream 2».

 

Ricordiamo come sei mesi fa, il genio di Scholz, mentre dopo tentennamenti decideva di inviare a Kiev carrarmati tedeschi (non la loro prima volta…), raccomandava di riprendere i rapporti commerciali con la Russia, ma dopo la sua sconfitta.

 

Secondo vari osservatori, nonostante stia facendo esattamente quello che vogliono i suoi padroni, il governo tedesco sarebbe al capolinea.

 

Il Paese più grande ed economicamente importante in Europa è in ginocchio: follie della mafia verde, razionamento energetico, crisi economica, degrado, islamizzazione, deindustrializzazione, debito, timori istituzionalizzati di blackout e rivolte, ritorno alla povertà quasi accettato bovinamente dalla popolazione, più repressioni irrazionali, tipiche di un potere isterico ben rappresentato da questo uomo calvo urlante sul palco di Falkensee.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

 

 

 

 

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