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Saltata la diga di Kakhovka, città e zone di guerra allagate: timori per la centrale atomica di Zaporiggia

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Ucraina e Russia si sono accusate a vicenda di aver fatto saltare in aria una diga e di aver causato inondazioni diffuse nell’Ucraina meridionale, mentre la Russia ha affermato di aver sventato un’altra offensiva ucraina a Donetsk orientale e di aver inflitto pesanti perdite.

 

La città di Novaja Kakhovka sarebbe allagata, sostiene il sindaco Vladimir Leontev, e la centrale idroelettrica praticamente sommersa. La diga, oltre che a generare energia, era di fondamentale importanza per il rifornimento di acqua della Crimea.

 

Il presidente ucraino Zelens’kyj ha puntato immediatamente il dito contro Mosca.

 

 

«Purtroppo, la Russia controlla la diga e l’intera centrale idroelettrica di Kakhovka da più di un anno. È fisicamente impossibile farla esplodere in qualche modo dall’esterno, con un bombardamento. È stata minata. È stata minata dagli occupanti russi e fatta saltare in aria da loro» ha detto Zelens’kyj parlando ai partecipanti riuniti a Bratislava per il Vertice dei nove di Bucarest, associazione di nove paesi dell’Europa orientale (Slovacchia, Cechia, Bulgaria, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Polonia).

 

Secondo Kiev i villaggi allagati sono 24, e i russi starebbero pure bombardando le zone che stanno venendo evacuate. «I militari russi continuano a bombardare il territorio dove sono in corso misure di evacuazione. Un’ora fa, due poliziotti sono rimasti feriti nella zona. I bombardamenti continuano al momento», ha detto il ministro dell’Interno Ihor Klymenko alla televisione ucraina.

 

L’esercito ucraino ha dichiarato che la diga è stata attaccata per impedire l’attraversamento del fiume Dnipro.

 

 

«Questa è una reazione isterica», ha in un briefing online la portavoce del Comando militare del sud dell’Ucraina Natalia Humeniuk. «Erano consapevoli che il movimento delle forze di difesa avrebbe avuto luogo, e in questo modo hanno cercato di influenzare le forze di difesa in modo che l’attraversamento del fiume Dnipro, che temevano, non avvenisse».

 

Le accuse sono rimandate al mittente dal Cremlino.

 

«Fin dal 21 ottobre dell’anno scorso la Russia aveva avvertito il segretario generale dell’Onu dei piani del regime di Kiev di distruggere la centrale idroelettrica di Kakhovka. Domanda per il segretario generale: cosa è stato fatto?» ha scritto sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, allegando la lettera che era stata inviata dal rappresentante permanente di Mosca alle Nazioni Unite, Vasilij Nebenzja.

 

«Le forze ucraine valutano la possibilità di far passare mine d’acqua lungo il corso del Dnepr oppure di compiere un attacco missilistico» scriveva il diplomatico russo presso l’ONU. «Un tale attacco da parte dell’Ucraina – porterà ad un’inondazione catastrofica dei territori limitrofi e a danni irreparabili per la città di Kherson. Il prezzo possono essere le vite di migliaia di incolpevoli cittadini».

 

«Esorto con forza a fare tutto il possibile per evitare questo tremendo crimine», concludeva il rappresentante della Federazione Russa presso l’ONU.

 

 

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato che privare dell’acqua la Crimea sarebbe «uno degli obiettivi» del «sabotaggio» compiuto dall’Ucraina alla diga di Novaja Kakhovka.

 

«Il livello dell’acqua nel bacino sta scendendo e, di conseguenza, l’apporto di acqua al canale è fortemente ridotto», ha dichiarato Peskov, riferendosi al canale che dalla diga porta acqua verso la penisola annessa alla Federazione russa nel 2014.

 

Secondo il portavoce del Cremlino, Kiev avrebbe compiuto questo atto anche perché è fallita «l’offensiva su larga scala» lanciata due giorni fa dalle sue forze, con le operazioni che hanno raggiunto una situazione di «stallo». L’allagamento, ha detto inoltre Peskov, «potrebbe avere conseguenze molto negative per decine di migliaia di residenti della regione, conseguenze ambientali e di altra natura che devono ancora essere accertate».

 

 

La situazione fa temere per la centrale atomica di Zaporiggia, situata sul corso del fiume Dnepr.

 

Il direttore dell’AIEA, l’agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha confermato che sarà alla centrale di Energodar la prossima settimana.

 

«Il mio viaggio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia era programmato la settimana prossima e ora è essenziale. Andrò», ha detto durante un aggiornamento del board dell’AIEA, dove si è discussa la possibilità che la distruzione della diga possa aver ripercussioni sul sistema di raffreddamento dei reattori della centrale.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, attacchi alla diga di Khakovska erano già stati al centro di un teatro di reciproche accuse tra Mosca e Kiev otto mesi fa, con funzionari di Kherson che si spinsero a dire che l’Ucraina aveva bombardato la struttura con missili HIMARS di fabbricazione statunitense.

 

La parte destra della città città Kherson, città divisa dal Dnepr, era stata evacuata dai russi a novembre, in quella che era stata definita come una vittoria di Pirro dell’Ucraina.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da Telegram

 

 

 

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