Geopolitica

Ron Paul aveva previsto tutto

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Nel 2011, due anni prima di ritirarsi dal Congresso, il deputato repubblicano texano Ron Paul andò alla Camera USA e dichiarò che  «dovremmo lasciare l’Afghanistan. Se non usciamo adesso, saremo lì per altri dieci anni».

 

Il suo discorso, sentito dieci anni dopo, fa un certo effetto.

 

«Penso che la risposta sia molto chiara e non sia complicata. Certo che dovremmo il prima possibile. Questo suggerisce che dovremmo concludere entro la fine dell’anno» disse il membro della Camera dei Rappresentanti.

 

«Se non lo facciamo saremo lì per un altro decennio – questa è la mia previsione. Il popolo americano è con noi».

«Dovremmo lasciare l’Afghanistan. Se non usciamo adesso, saremo lì per altri dieci anni» Ron Paul, 2011

 

Già dieci anni fa, Ron Paul profetizzava il collasso di tutto l’apparato di nation-building costato trilioni di dollari al contribuente americano.

 

Ron Paul on Afghanistan, U.S. House Floor, 03/17/11

 

«È ora di uscire dall’Afghanistan. È un’impresa infruttuosa, troppo è stato perso,  la possibilità di “vincere” non esiste poiché non sappiamo nemmeno cosa vinceremo… finanziariamente c’è un anche un buon motivo per tornare a casa», profetava il rappresentante libertario.

 

«Non possiamo cambiare l’Afghanistan. Anche se potremmo, non dovremmo. Non abbiamo l’autorità morale, non abbiamo l’autorità costituzionale»

«Non possiamo cambiare l’Afghanistan. Anche se potremmo, non dovremmo. Non abbiamo l’autorità morale, non abbiamo l’autorità costituzionale».

 

Perfino Newsweek, che è una sorta di CNN di carta – ossia l‘house organ dell’establishment americano dove si intrecciano il partito democratico e lo Stato profondo fatto di Pentagono e multinazionali varie – ha dovuto riconoscere che «Ron Paul aveva ragione».

 

 

Ron Paul, di cui Renovatio 21 ha spesso tradotto gli editoriali, è considerato un libertario che ha lavorato lungamente con l’amministrazione Reagan. Ginecologo di professione, è padre di quel Rand Paul che da eletto nel Kentucky, oltre che da medico, sta sfidando incessantemente Fauci, accusato di essere con probabilità «il responsabile dell’intera pandemia» in corso.

 

 

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