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Robot-poliziotti per il distanziamento sociale, cittadini di Singapore furiosi

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Singapore ha sguinzagliato poliziotti robot per sorvegliare i residenti che non seguono le linee guida sul distanziamento sociale a che hanno «comportamenti sociali indesiderabili» come ad esempio fumare una semplice sigaretta – riferisce l’ Agenzia France-Presse – e i singaporiani parrebbero stufi della cosa.

 

A settembre, due robot sono stati incaricati di pattugliare un complesso residenziale e un centro commerciale per tre settimane assicurandosi che i residenti parcheggiassero le biciclette nel posto giusto e fumassero solo nelle aree dedicate.

 

«Per favore mantieni una distanza di un metro, per favore mantieni cinque persone per gruppo», uno dei robot ha sbottato ad alcuni innocenti passanti anziani, ha scritto l’agenzia AFP.

 

 

La gente del posto ha detto all’agenzia di stampa di come l’esperienza ricordi loro il film Robocop e la visione di un «mondo distopico».

 

La gente «deve stare  attenta a ciò che dice  e ciò che fa  a Singapore in misura molto maggiore di quanto si farebbe in altri Paesi», ha detto all’AFP l’ attivista Lee Yi Ting.

 

I funzionari affermano che i robot non stanno effettivamente identificando i trasgressori durante le loro azioni. Inoltre, dicono, la piccola nazione sta attraversando una crisi del lavoro e le forze dell’ordine stanno lottando per trovare abbastanza personale per pattugliare le strade.

 

Robot per il distanziamento sociale erano apparsi già l’anno scorso sulla superficie della città-Stato.

 

La sorveglianza del governo ha una portata immensa a Singapore. Come riportato da Renovatio 21, anche i dati di tracciamento dei contatti relativi al COVID sono stati introdotti quest’anno per un controllo capillare di contagi e quarantene.

 

A settembre i funzionari hanno anche schierato cani robot per pattugliare un parco pubblico a Singapore, provocando una reazione simile da parte della popolazione.

 

È davvero una visione distopica del futuro in cui uno Stato di sorveglianza elettronica perpetua ha gli occhi su quasi ogni aspetto della vita pubblica e una realtà che sta diventando sempre più difficile da eludere per i locali.

 

Come riportato da Renovatio 21, il governo di Singapore dall’8 dicembre impone agli ammalati di COVID «non vaccinati per scelta» di pagarsi le eventuali cure. Lo Stato di sorveglianza, quindi, è sulla strada di quella «società a due livelli» che nello stesso emisfero è oramai rivendicata come un vanto dal premier neozelandese Jacinda Ardern.

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

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