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Robot consegnano visori di Realtà Virtuale porno

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Caschi da Realtà Virtuale consegnati tramite fattorini robotici. Succede a Las Vegas.

 

Una società di pornografia chiamato VR Bangers vuole soddisfare i clienti a vivere una «nuova esperienza sessuale», riporta Futurism.

 

L’azienda offre visori VR consegnati direttamente da un robot ai consumatori di pornografia. 

 

«L’idea di usare i robot ha cambiato tutto», ha spiegato in una nota il CEO dell’azienda. «Le stanze d’albergo non devono più archiviare il nostro porno VR, il servizio è diventato completamente volontario e puoi comunque ricevere le tue scene di sesso VR preferite se non hai il visore. Abbiamo persino creato alcune scene speciali per assicurarci che offrano livelli ancora maggiori di immersione e realismo!». 

 

Abramovich ha detto che dei robot con ruote forniscono un visore Quest 2 – prodotto da una società controllata da Meta-Facebook – con i filmati di VR Bangers precaricati, in modo così discreto che i vicini non notino nulla, nel pieno rispetto della più assoluta riservatezza. Basta aprire la parte superiore del robot, dice l’azienda, e si può trovare tutto ciò di cui si ha bisogno.

 

La società afferma di disinfettare i visori tra un utilizzo e l’altro e chiede circa 50 dollari per un’intera giornata. Ci sono cinque robot pronti per servire i clienti, ma il CEO dice di sperare di aggiungerne altri se il nuovo prodotto dovesse decollare, una possibilità dato il successo che sembra riscuotere il servizio VR del colosso della pornografia mondiale PornHub.

 

C’è un mercato in potenziale crescita per il porno VR e se c’è un posto dove un servizio di consegna come questo potrebbe decollare, è probabilmente proprio Las Vegas.

 

La capitale del Nevada e del vizio pare abbia fatto un cambio di passo estremamente radicale: nell’anno pandemico 2020 aveva schierato robot in strada per controllare che i cittadini non violassero il coprifuoco. Il robot chiamato «Westy» impiegava una serie di telecamere, quattro in totale, insieme alla tecnologia di riconoscimento facciale, lettura delle targhe, avvisi verbali e connettività Internet.

 

Per la diffusione e distribuzione di materiale pornografico si cerca il più possibile di mantenere riservatezza e discrezione, mentre in nome dell’«emergenza pandemica» si è calpestato ogni diritto di libertà e di privacy. 

 

Il destino dei robot nella nostra società ci è chiarissimo: consegnare nelle case pornografia o vigilare sulle norme nelle strade. In ambo i casi, si tratta di controllo della popolazione. E repressione.

 

 

 

 

 

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