1) «La Brexit rilancerà la guerra in Irlanda?», Rete Voltaire, 17 novembre 2017.
Geopolitica
Rivolte unioniste in Irlanda del Nord
Dal 4 aprile 2021 in Irlanda del Nord sono ricominciate le rivolte.
La Brexit ha fatto decadere le clausole dell’Accordo di Pace del Venerdì Santo (Good Friday, per gli unionisti) (1).
Però i termini del conflitto si sono rovesciati dopo il 1998. Il Regno Unito non vuole più mantenere a ogni costo l’occupazione dell’Irlanda del Nord e ha perciò acconsentito a non ripristinare la frontiera doganale tra quest’ultima e la Repubblica d’Irlanda, ma a istituirne una tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna. Sicché ora sono i lealisti alla Corona a ribellarsi.
Il Regno Unito non vuole più mantenere a ogni costo l’occupazione dell’Irlanda del Nord e ha perciò acconsentito a non ripristinare la frontiera doganale tra quest’ultima e la Repubblica d’Irlanda, ma a istituirne una tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna. Sicché ora sono i lealisti alla Corona a ribellarsi
Il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, esorta alla calma, affermando che il problema non potrà essere risolto con la violenza o la criminalità.
La situazione potrebbe esplodere con la commemorazione, il prossimo 10 luglio, della battaglia di Boyne (1690), con cui gli orangisti celebrano la vittoria del protestante Guglielmo III di Olanda sul cattolico Giacomo I d’Inghilterra, che sancì la divisione confessionale dell’Irlanda.
NOTE
Articolo ripubblicato su licenza Creative Commons CC BY-NC-ND
Fonte: «Rivolte unioniste in Irlanda del Nord», Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 9 aprile 2021
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Immagine screenshot dal canale BBC News su YouTube.