Nucleare

Ritrovato l’uranio rubato in Libia?

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Circa 2,5 tonnellate di uranio segnalate come disperse da un sito in Libia sono state recuperate dalle forze armate con sede nell’est del Paese, ha detto un portavoce militare, appena un giorno dopo che l’agenzia nucleare delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme per il materiale perduto. Lo riporta il sito russo RT.

 

Un funzionario dei media dell’Esercito nazionale libico (detto LNA – il governo di Tobruk sostenuto dal generale Haftar), il generale Khaled Mahjoub, ha detto che i dieci barili mancanti di concentrato di minerale di uranio sono stati trovati a soli 5 chilometri (3 miglia) dal magazzino in cui erano originariamente immagazzinati nel sud della Libia, vicino al confine con il Ciad.

 

Mahjoub ha ipotizzato che i ribelli dello stato vicino possano aver rubato i grandi fusti blu dal magazzino credendo che contenessero armi o munizioni, ma in seguito li hanno abbandonati.

 

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), il principale osservatorio nucleare delle Nazioni Unite, ha segnalato per la prima volta la scomparsa del minerale di uranio mercoledì, a seguito di un’ispezione del giorno precedente.

 

In una dichiarazione ottenuta da Reuters, il capo dell’AIEA Rafael Grossi ha affermato che il materiale «non era presente» nella posizione dichiarata e che l’agenzia avrebbe indagato ulteriormente per determinare come è stato rimosso dal magazzino.

 

L’AIEA ha affermato di essere a conoscenza dell’annuncio del generale dell’LNA e di essere ancora al lavoro per confermare l’informazione. Sebbene si dicesse che mancassero dieci barili, secondo Reuters un video condiviso dall’LNA sembrava mostrare 18 container in totale. Non è chiaro cosa spieghi la discrepanza.

 

Guidato dal comandante Khalifa Haftar, l’LNA funge da forza armata per un ente governativo con sede a Tobruk e non riconosce l’autorità dello stato provvisorio di Tripoli sostenuto dalle Nazioni Unite, creato in seguito alla guerra civile libica derivata dalla detronizzazione di Muhammar Gheddafi, il quale, in cambio della fine della sanzioni, aveva rinunciato al programma atomico (lezione imparata molto bene dai nordcoreani) e pure fermato il flusso migratorio verso l’Europa.

 

Come riportato da Renovatio 21, a inizio 2022 i prezzi dell’uranio erano aumentati a causa delle rivolte in Kazakistan, luogo principale di estrazione del minerale necessario alla tecnologia nucleare.

 

 

 

 

 

Immagine di NoahCarter2 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

 

 

 

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