Pedofilia
Retata contro rete globale di pedofili dopo l’assassinio di due agenti FBI
Almeno 98 persone sono state arrestate negli Stati Uniti e in Australia nell’ambito di un’ampia indagine sugli abusi sessuali su minori, secondo i funzionari di entrambi i paesi. L’indagine è stata avviata dopo che due agenti federali statunitensi sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco mentre inseguivano un sospetto nel 2021.
L’FBI e la polizia federale australiana (AFP) hanno annunciato gli arresti durante una conferenza stampa congiunta degli scorsi giorni, osservando che 19 persone in Australia e altre 79 negli Stati Uniti sono ora in custodia, tutte accusate di un presunto giro di abusi sui minori che abbraccia più Paesi.
Il comandante dell’AFP Helen Schneider ha affermato che i sospetti gestivano una «rete di abusi sui minori online tecnologicamente sofisticata» sul dark web e «utilizzavano software per condividere file in modo anonimo».
Si ritiene che alcuni soggetti abbiano commesso reati per più di un decennio. La comandante della polizia degli antipodi ha aggiunto che la maggior parte dei sospetti australiani lavorava in occupazioni che richiedono un «alto grado» di conoscenza delle reti online, con tecniche complesse per eludere il rilevamento.
Due degli australiani sono già stati condannati, secondo Schneider, mentre l’addetto legale dell’FBI Nitiana Mann ha detto che ci sono state altre 43 condanne negli Stati Uniti. Almeno 13 bambini sono stati rimossi dal pericolo a seguito dell’indagine.
«Questa operazione è stata molto complessa. La complessità e l’anonimato di queste piattaforme significa che nessuna agenzia o paese può combattere queste minacce da solo», ha detto Mann, aggiungendo che l’FBI aveva allertato le autorità di altri paesi sui sospetti all’interno delle loro giurisdizioni, anche se non ne ha menzionato nessuno per nome.
Tale network di orchi – considerabile quindi come più profondo e articolato di quelle reti pedofile che, secondo un recente scoop del Wall Street Journal, sarebbero state libere di operare sui social – è stato scoperto per la prima volta dall’FBI nel 2021, dopo che gli agenti speciali Daniel Alfin e Laura Schwartzenberger sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco mentre effettuavano un mandato di perquisizione per il sospetto David Lee Huber in Florida. Altri tre agenti sono rimasti feriti nello scontro a fuoco, dopo di che lo Huber si è tolto la vita.
Le prove raccolte in seguito alla sparatoria mortale avrebbero poi indirizzato il Bureau ad una più ampia rete di pedofilia oltre i confini degli Stati Uniti, portando l’FBI l’anno scorso a trasmettere informazioni su potenziali membri australiani all’AFP.
Soprannominata «Operazione Bakis», la conseguente indagine congiunta è in corso e la Schneider ha osservato che non dovrebbero essere esclusi futuri arresti.
Secondo l’addetto legale FBI, più di 200 contatti internazionali sono stati inviati a paesi terzi durante l’operazione, mentre di conseguenza sono state avviate oltre 300 indagini separate sugli abusi sessuali su minori.
La retata avviene mentre si avvia ad essere campione di incassi della stagione il film indipendente Sound of Freedom, che, interpretato dal Gesù di Mel Gibson Jim Caviezel, glorifica esattamente le azioni di agenti federali americani contro network pedofili americani e stranieri.
Davanti a questi casi rimane sempre il grande interrogativo del gatekeeping: è possibile che per ogni pedofilo internet che viene preso e sbattuto in prima pagina, ci sia un Epstein che – tra miliardi di dollari e ospiti ai massimi livelli di politica, finanza, accademia, arte – se ne sta tranquillo nella sua isoletta?
Come riportato da Renovatio 21, alcuni casi del passato hanno lasciato intravedere un possibile ruolo di un’altra agenzia federale americana, la CIA, nella tratta.
Ci chiediamo ancora: sapremo mai se c’era qualche politico compromesso nei VHS sequestrati al mostro di Marcinelle Marc Dutroux?