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Renzi, le statistiche del morbillo: “tutta colpa dei non vaccinati”

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“Sai ched’è la statistica? È ’na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.” 
(Trilussa)

Dopo le polemiche con il collega Emiliano, il quale fu accusato di accaparrarsi voti con il tema vaccini, Matteo Renzi torna alla carica su Facebook con “dati statistici” alla mano, sempre riferendosi al suddetto tema. Come un bambino che casca dal pero l’ex-premier invita tutti a farsi un esame di coscienza, seminando il panico alla pari dei colleghi che coprono le fila del Ministero della Salute:

Avete visto i dati del ministero della Salute sul morbillo? pazzeschi! Nei primi mesi del 2017 si registra un aumento del 230%. lo dico da genitore prima che da politico: sui vaccini non si scherza. Basta polemiche, prendiamo sul serio la scienza. E mettiamo al centro la salute dei nostri figli, non la propaganda“.
Evidentemente il giovine toscano non sa, come già dicemmo, che di scienza qui non si tratta, i vaccini rientrando nel campo della Medicina la quale produce – fra le altre cose che fa – i farmaci curativi e preventivi, allontanandosi di gran lunga da qualsivoglia tipo di scienza, e meno che mai esatta.
Oltre a questo tenue particolare, si avverte nell’ex-premier la volontà di calare le carte di quel terrorismo epidemiologico che batte sempre sulla stessa nota, sentito e risentito.
Nello specifico caso del morbillo come composizione non vorremmo soffermarci troppo, se non altro per non anticipare ciò che vorremmo approfondire, con parsimonia e dedicandovi più tempo, ad ogni specifica malattia dalla quale i nostri figli sono chiamati a raccolta per la vaccinazione.
Possiamo però accennare per intanto che il morbillo rientra fra quelle malattie per la quale non è richiesta una vaccinazione obbligatoria, ma solo “consigliata” – o ad onor del vero “fortemente consigliata”, “raccomandata”.
Questo il primo dato che dovrebbe far accendere qualche lampadina all’italiano medio e, il secondo dato ma non per importanza, è che il vaccino per il morbillo sia in realtà un trivalente dal nome MPR ( morbillo – parotite – rosolia ) e venduto con il nome commerciale di MMR per le traduzioni inglesi delle accennate malattie. Un vaccino di immunizzazione che non copre dunque in modo specifico da morbillo, ma che ingloba all’interno del soggetto vaccinato una miscela di virus vivi attenuati dalle tre patologie.
Il punto su cui si vorrebbe porre l’accento qui è verosimilmente legato all’allarmismo smisurato lanciato, ancora una volta guarda caso, all’indomani di qualche tenue intervento di chi non vede poi così tanta chiarezza sulla tematica vaccinale ma soprattutto non ne vede garantita l’efficacia.
Secondo Renzi e secondo la Lorenzin, infatti, il fatto che questa sconfinata percentuale citata si sia così drasticamente alzata oltre la soglia percentuale è da attribuirsi ai non vaccinati, coloro i quali – sempre secondo i leader maximi della Sanità ( maiuscola d’uopo ) – scardinerebbero gli equilibri della cosiddetta “immunità di gregge”, valida solo se situata almeno al 95% della popolazione. Orbene, è davvero colpa dei mostri genitori che, vista la non obbligatorietà del trivalente MMR, decidono di non sottoporre a vaccino-profilassi la propria prole?
La risposta pare piuttosto retorica, tuttavia è necessario puntualizzare, senza addentrarci troppo come già detto nel tema morbillo,  alcuni aspetti essenziali di questa gag terroristica commissariata dagli stessi organi della Sanità.
Uno degli errori principi sulla valutazione dell’efficacia del vaccino contro il morbillo è quello di pensare che l’inoculo di due dosi di morbillo-parotite-rosolia (MMR) equivalga ad acquisire totale immunità contro questi agenti patogeni. Comunemente si ritiene che ricevere due dosi del vaccino MMR porti un’efficacia al 99% nel prevenire il morbillo, nonostante una voluminosa bibliografia e prove basate sull’epidemiologia e sull’esperienza clinica contraddicano di gran lunga questo dato; prove che, senza dubbio, Renzi non ha mai sfogliato nemmeno per un secondo.
Il suddetto modo di pensare e sopratutto di spacciare le cose in modo così erroneo e superficiale ha portato il pubblico – il grande pubblico -, i media e le autorità ad attribuire sempre ai non vaccinati l’origine di focolai di morbillo, come sostanzialmente si nota nel messaggio Facebook di renziana memoria.
Così accadde nella famosa circostanza di contagio seduta stante avvenuta a Disney nel lontano 2015, malgrado il 18% dei casi di morbillo si sia verificato verificato in coloro che erano stati vaccinati. Avete capito bene: il 18% dei casi di morbillo riscontrato nel contagio di Disney era stato sottoposto a vaccinazione MMR. Va da sé che la chiarosciente inefficacia del vaccino in alcuni casi è stata dimostrata dalle conseguenti linee guida della CDC Centers for Desease Control and Prevention ), che ora richiede due dosi.
Un altro aspetto da sottolineare, oltre al già menzionato soggettivo grado di immunità, è che coloro i quali sono stati “immunizzati” con due dosi di vaccino MMR possono ancora trasmettere l’infezione ad altri, fenomeno e rischio questo che nessuno segnala nella fretta di incolpare chi non si è vaccinato o non ha fatto le due dosi limitandosi a farne solo una, e cioè l’84% delle persone, dato non basso epperò incompleto per gli sbandieratori della solita soglia dell’ “immunità di gregge”.
Su questo tema si è espresso Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, al quale è stato chiesto quale correlazione vi sia tra il presunto aumento dei casi di morbillo e l’imponente calo delle vaccinazioni:
“C’è sicuramente un aumento correlato al calo delle vaccinazioni nel bambino – ha risposto Pregliasco – in Italia il livello di vaccinazioni [ contro il morbillo ndr ] si attesta intorno all’80% rispetto all’obiettivo del 95% già raggiunto in Paesi come la Gran Bretagna”.
Rincresce dire che queste affermazioni, nonostante provengano da un virologo, sono al servizio di un sentire comune privo di onestà intellettuale, visto che in questo modo si tenta di incolpare della “morbilità” e mortalità delle malattie infettive i genitori che scelgono di non vaccinare, quando è certificato invece che la vaccinazione non conferisce l’immunità e non impedisce a coloro che sono vaccinati di infettare gli altri. In realtà, i focolai secondari di morbillo dovuti al fallimento della vaccinazione – perché questo è il punto: di fallimento vero e proprio si tratta in molti casi – anche in popolazioni con copertura vaccinale del 99%, capitano da decenni senza che la stampa e i media in generale si preoccupino di portare a galla il misfatto.
Un esempio concreto si può trarre da un caso accaduto in America qualche anno fa, dove un individuo vaccinato due volte, durante l’epidemia di morbillo a New York, è stato in grado di trasmettere il morbillo a quattro dei suoi contatti, due dei quali avevano ricevuto due dosi di vaccino MMR e avevano precedenti valori anticorpali IgG per morbillo presumibilmente protettivi.

Questo genere di fenomeno – individuo completamente vaccinato che infetta altri individui completamente vaccinati – è stato ignorato, come si diceva poc’anzi, dalle agenzie sanitarie e dai media. Tutto ciò conferma la possibilità che, durante il focolaio di morbillo verificatosi a Disney, soggetti precedentemente vaccinati (chiunque facente parte del famoso 18% che si sa essersi infettato) possano essere stati infettati o anche aver contratto il morbillo dal vaccino e aver trasmesso il morbillo sia ai vaccinati che ai non vaccinati.

Ci hanno voluto veder chiaro anche diversi scienziati del CDC e del Bureau of Immunization i quali hanno evidenziato la necessità che vi sia una “accurata indagine epidemiologica e di laboratorio dei casi sospetti di morbillo, indipendentemente dallo stato vaccinale” avvallando l’ipotesi che gli studiosi devono poter escludere il fallimento del vaccino e l’infezione da parte di individui completamente vaccinati come concausa dei focolai di morbillo, non rientrando questo nel circolo delle certezze – come già abbiamo spiegato.

Quello che sta accadendo oggi invece, puntualmente, è che quando  si verifica un’ “epidemia” di morbillo, si attribuisce la colpa alla vittima contraente il virus, e i media e/o le agenzie riportano che i contagiati sono non vaccinati o non totalmente vaccinati, spesso senza prove sufficienti a sostegno di tali affermazioni.

Ancora il CDC afferma che “dopo la vaccinazione i virus [morbillo ma non solamente il morbillo ndrprolificano e causano una infezione non pericolosa nei vaccinati”. Ebbene, questa sarebbe la cosa di cui dovrebbe prendere atto qualsiasi genitore, ovvero che anzitutto vengono iniettati dei virus; capito questo si passa al punto numero 2: “i virus prolificano”, tuttavia rimanendo innocui ( dicono ). E perché mai se innocui e perlopiù deattivati prolificano? E se prolificano perché non possono pure infettare?

Arrivati a questo complesso di domande si giunge a quella essenziale, da rivolgere a Renzi e compagnia: a me, a noi, chi ci dice che in Romania o in Italia non siano gli stessi vaccinati con MMR ad infettare? Per caso sono rintracciabili analisi biomolecolari le quali attestino che le persone siano state contagiate naturalmente e non da virus vaccinale, oppure il tutto consiste e rientra in un insano e puerile terrorismo?

Se esistesse ancora un briciolo di onestà in giro, varrebbe la pena ammettere che il fallimento del vaccino MMR sia la causa essenziale di questo terrorismo mediatico che ora incorre, una vera caccia alle streghe contro le persone che – è bene ricordarlo – non hanno sottoposto i propri figli ad una vaccinazione NON obbligatoria.

Il Professoron Villani, medico dell’Ospedale Bambin Gesù, ne sa qualcosa di questo. Sempre riguardo al morbillo ha infatti esternato che“da noi ancora si disquisisce sull’obbligatorieta’ delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola, e nel frattempo la situazione peggiora. Il problema è delle Regioni, che devono sbrigarsi ad attuare il nuovo piano vaccinale“.

Insomma, sotto tutti e no perdi-tempo. Vacciniamo a mani basse senza stare troppo ad interrogarci sulla libertà delle persone e, in particolare, dei genitori. Il Villani però tralascia di dire che il nuovo piano nazionale contro le vaccinazioni tenta di entrare dalle finestre, giacché il numero di vaccinazioni obbligatorie, de facto, non muta di una virgola. Ma su questo avremo modo di tornare in un capitolo a parte. Soffermandoci invece ancora un momento sull’infrangibile scudo delle vaccinazioni, è giusto evidenziare come il vaccino – in questo caso contro il morbillo – come nella maggior parte delle altre malattie, sia comparso senza però rendere noti effetti rilevabili dall’introduzione di esso, come spiega il semplice grafico che segue.

Apporre l’infallibilità vaccinale come presupposto imprescindibile per l’eliminazione effettiva di una malattia, è quanto meno cosa sciocca, checché ne dicano i nostri. Ciò che deve essere chiaro è che nessuno qui vuole sminuire l’importanza della malattia in sé, seppur esistano migliaia di persone che hanno contratto il morbillo e lo raccontino ancora senza problemi, quanto piuttosto porre l’accento sull’accanimento riversato contro i non vaccinati, o ancor peggio verso chi non si è sottoposto alla seconda dose di MMR.

Come spesso accade in questi frangenti, la lingua batte dove il dente duole. E il ministro signora Lorenzin ben lo sa. Il vaccino trivalente in questione ha di fatto fallito e molti sono quelli che ne hanno preso coscienza togliendosi il paraocchi montato a serie dai paladini della Sanità (sempre con la “S” maiuscola). Come fare dunque? Non vi è niente di meglio che un sano terrorismo e una sana discriminazione (qui sì, da fare appello alla legge Mancino) volta ad emerginare i soggetti che non si sottomettono tout court alla vaccino profilassi comandata.

Forse un po’ più di approfondimento farebbe bene ai Renzi che le sparano grosse, e da bar. Così come qualche dose in meno di grossolaneria siamo certi che porterebbe risultati migliori alla Lorenzin e all’industria del farmaco che lei sponsorizza sovente. Il terrore mediatico riesce sì, ma fino ad un certo punto.

Poi stanca.

 

Cristiano Lugli

 

 

Articolo originariamente apparso qui.

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