Cancro

Renovatio 21 esprime massima solidarietà al dottor Paolo Rossaro

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Medico deriva dalle parole latine medeor, mederi, ovvero «rimediare», ma in senso più stretto «medicare», sanare qualcosa prendendosi cura del malato. 

 

La medicina moderna trova invece nel concetto di «guarigione» l’unica soluzione possibile, senza la qual opzione le vite vengono giudicate indegne di essere vissute — lo abbiamo visto nei casi più conosciuti di Charlie Gard, Alfie Evans, e altri ancora. 

 

Non stupisce quindi che in un’idea di cura semplicisticamente, e diremmo eugeneticamente basata sul concetto di guarigione, i veri medici siano vittime della caccia alle streghe più forsennata. 

 

È il caso del dottor Paolo Rossaro, medico padovano che sembrerebbe essere stato definitivamente radiato  dall’albo professionale dei medici, una sorta di élite che decide chi è degno o meno di esercitare la professione e curare le persone.

 

Al Dott. Paolo Rossaro vogliamo dunque far arrivare, di tutto cuore, per quello che può valere, la nostra sincera solidarietà, certi che non saranno i titoloni di giornale a farlo diventare un «ex-medico»

La campagna di infamia lanciata contro il Dott. Rossaro che in questi giorni è tornata alla ribalta si sussegue in realtà da ormai quattro anni, con le gravi accuse di essere responsabile della morte di una persona affetta da cancro perché «curata con la vitamina C»: è questo lo slogan con cui la macchina del fango avanza dal 2017 contro Rossaro, nonostante tante testimonianze di persone che sono guarite anche grazie a lui e nonostante la totale infondatezza dell’accusa.

 

Diciamo infondatezza dell’accusa perché un certo di tipo di «scienza» vorrebbe imporre come dogma di fede un approccio terapeutico senza il quale — dicono — non ci possono essere alternative.

 

Ci rifermiamo qui in particolar modo alla chemioterapia, imperativo inoppugnabile alla lotta contro il cancro che potremmo in realtà riassumere in un concetto semplice semplice: avveleno il tuo corpo nella speranza che possa essere avvelenato anche l’inquilino indesiderato. Nessuna certezza, meno che mai un approccio integrativo e preparativo a questo vero e proprio bombardamento dell’organismo — Vade retro vitamina C! Vade retro Di Bella! 

 

Ora, se qualcuno muore di cancro nonostante la chemio, nessuno apre bocca. 

 

Se qualcuno muore di cancro nonostante la chemio, nessuno apre bocca. Se qualcuno muore di cancro essendosi appoggiato a cure alternative, chi ha applicato o suggerito le cure alternative è un omicida seriale

Se qualcuno muore di cancro essendosi appoggiato a cure alternative, chi ha applicato o suggerito le cure alternative è un omicida seriale.

 

Se qualcuno guarisce con la chemio, la chemio è un salvavita assoluto. 

 

Se qualcuno guarisce con le cure alternative, nessuno ne fa anche sol menzione. 

 

Davanti a sì tanta disonestà intellettuale vi è poco da commentare in effetti. Siamo al solito «due pesi, due misure», applicabile in qualsiasi campo della presunta scienza moderna. 

Se qualcuno guarisce con la chemio, la chemio è un salvavita assoluto. Se qualcuno guarisce con le cure alternative, nessuno ne fa anche sol menzione. 

 

Al Dott. Paolo Rossaro vogliamo dunque far arrivare, di tutto cuore, per quello che può valere, la nostra sincera solidarietà, certi che non saranno i titoloni di giornale a farlo diventare un «ex-medico», come vorrebbero far credere. 

 

Il bravo medico è un po’ come il bravo sacerdote: oltre che raro oggigiorno, egli lo è in æternum, e fino a quando questo pellegrinaggio terreno finirà, il dottor Rossaro sarà un medico, contro ogni ingiusta sentenza umana, nella certezza che il Buon Dio lo ricompenserà per il bene che ha fatto rimettendoci tutto — professione, dignità, soldi — ma mettendosi tutto al servizio del prossimo. 

 

«Alcuni pazienti, sebbene consapevoli della serietà delle loro condizioni, recuperano la propria salute semplicemente attraverso il rallegrarsi della bravura del medico» 

 

(Ippocrate)

 

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