Geopolitica
Quotidiano israeliano chiede un’insurrezione per rovesciare Netanyahu
Il Jerusalem Post, importante testata israeliana, ha pubblicato lunedì un editoriale chiedendo un colpo di Stato contro il primo ministro Benjamin Netanyahu, chiedendo ai cittadini «insorgere contro Netanyahu e costringerlo a lasciare il potere e risparmiando a Israele dal suo minacciosamente atroce comportamento».
«È ora che gli israeliani si sollevino – sì, si sollevino» scrive l’editoriale. «Netanyahu è semplicemente inadatto a essere il primo ministro di Israele. È un bugiardo, un cospiratore e un imbroglione».
L’ editoriale infuocato arriva una settimana dopo che Netanyahu ha sospeso le sue controverse riforme giudiziarie per concedere più tempo ai negoziati tra il governo e l’opposizione. Ma l’opposizione non si è arresa e continua a tenere manifestazioni, invadendo anche gli uffici di un think tank che aveva proposto le riforme.
L’articolo accusa Netanyahu di aver tentato un «colpo di Stato de facto con il pretesto di riforme giudiziarie».
L’editoriale elogia anche il presidente Joe Biden per aver fatto pressioni su Netanyahu negandogli un invito alla Casa Bianca.
«È giunto il momento che il governo Netanyahu si renda conto che il suo approccio alle politiche interne che hanno dilaniato il Paese e la sua discordia con il più stretto alleato di Israele, gli Stati Uniti, è esattamente ciò che i nemici di Israele sperano e desiderano» scrive il Jerusalem Post.
Nell’incendiario scritto, vengono quindi dette cose di rilievo: «d’ora in poi, gli Stati Uniti non dovrebbero porre il veto a nessuna futura risoluzione delle Nazioni Unite che condanni Israele per una serie di trasgressioni. Gli Stati Uniti non dovrebbero impedire ai palestinesi di citare in giudizio Israele presso la Corte penale internazionale per le sue eclatanti violazioni dei diritti umani contro i palestinesi».
«Gli Stati Uniti non dovrebbero continuare a fornire aiuti militari a Israele per la somma di 3,8 miliardi di dollari (13,7 miliardi di NIS) all’anno. Gli Stati Uniti non dovrebbero garantire la sicurezza nazionale di Israele e scoraggiare qualsiasi minaccia rappresentata dai nemici di Israele. Sì, gli Stati Uniti dovrebbero semplicemente lasciare Israele a se stesso e lasciarlo affondare o nuotare».
Nel frattempo, il governo Netanyahu ha approvato la costituzione di una Guardia Nazionale israeliana. Nei prossimi tre mesi sarà deciso quali saranno le sue prerogative e se obbedirà al capo della polizia o «ad un altro ente», scrive una nota.
La Guardia Nazionale israeliana «fungerà da forza dedicata qualificata e addestrata per gestire, tra le altre cose, varie situazioni di emergenza, criminalità nazionalista e terrorismo».
Nonostante il caos politico a Tel Aviv, lo Stato Ebraico sta continuando ad attaccare la Siria, con almeno due civili ammazzati a Damasco dai bombardamenti israeliani. Due giorni fa era stata attaccata la città di Homs. Gli attacchi aerei israeliani contro la Siria vanno avanti da mesi, se non anni, con tale impudenza da irritare anche Mosca, che di Damasco è alleata e che per Israele è una realtà di importanza vitale.
Come riportato da Renovatio 21, Israele aveva bombardato la Siria anche a pochi giorni dal mostruoso terremoto di un mese fa.
Immagine di Yara Disegni via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)