Droga

Quasi una tonnellata di cocaina finisce su una spiaggia francese

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La polizia marittima francese ha trovato quasi una tonnellata di cocaina su una spiaggia della Manica il 26 febbraio.

 

La droga è stata trovata vicino alla città di Reville, nella penisola del Cotentin, secondo l’autorità marittima francese per la Manica e il Mare del Nord. La cocaina, del peso totale di circa 850 chilogrammi, è stata trovata in due grandi pacchi legati da una corda, hanno detto le autorità il 28 febbraio.

 

La polizia sta cercando di determinare se la droga sia caduta da una nave o sia stata intenzionalmente portata a riva per essere raccolta dai trafficanti.

 

Un altro articolo dell’agenzia AFP che cita fonti anonime afferma che altre droghe sono state trovate sulla costa settentrionale della Francia il 1° marzo.

 

Come riporta Epoch Times, c’è stato un aumento del contrabbando di cocaina e crack in Europa, accompagnato da una violenza senza precedenti in alcune aree.

 

Le città portuali del Mare del Nord di Anversa in Belgio e Rotterdam nei Paesi Bassi sono diventate la porta d’ingresso principale per i cartelli della cocaina latinoamericani in Europa.

 

Il 14 febbraio, due olandesi, di 27 e 46 anni, sono stati arrestati dalla polizia belga e sono stati sequestrati quasi 4.000 chilogrammi di cocaina. La polizia ha trovato un indirizzo in un’app di navigazione utilizzata dai due uomini. Quell’indirizzo ha portato la polizia a un hangar con un container con ulteriori 68 sacchi di cocaina. La polizia avrebbe anche arrestato altri sette uomini trovati nell’hangar.

 

L’agenzia Reuters riporta che un’ulteriore grande quantità di cocaina è stata trovata in oltre 1.700 barattoli di stucco murale, dopo che le autorità tedesche hanno sequestrato più di 16 tonnellate di cocaina nella città portuale settentrionale di Amburgo, in Germania, il 24 febbraio 2020, nel più grande carico di cocaina d’Europa fino ad oggi.

 

La produzione di stupefacenti è in crescita in Europa, secondo una stima pubblicata a gennaio dall’Agenzia europea per le droghe, che aveva avvertito l’anno passato di una proliferazione di nuove sostanze psicoattive vendute e consumate nel continente.

 

L’agenzia europea per la droga ha affermato che stanno emergendo nuove prove dell’aumento della produzione di droga in Europa, confermando un precedente allarme sul fatto che il continente si sta trasformando in un hub globale per i narcotici e non più solo in un mercato di consumo.

 

«La produzione di droghe sintetiche continua ad aumentare in Europa», avverte il rapporto dell’ente UE, osservando che i laboratori illegali in Europa sfornano enormi quantità di anfetamine, metanfetamine e altre droghe sintetiche per il consumo locale e l’esportazione al di fuori dell’Europa.

 

I farmaci e le sostanze chimiche necessarie per produrli sono ancora in gran parte importati in Europa da altre parti del mondo, tra cui il Sud America e l’Asia. Più di 350 laboratori per droghe sintetiche sono stati rilevati e smantellati nel 2020 in Europa, l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati, ha affermato l’agenzia dell’UE.

 

Per anni si è ritenuto il principale importatore della polvere bianca in Europa fosse la ‘Ndrangheta, che avrebbe agito in una sorta di para-monopolio garantito dalla creazione di legami stretti con i cartelli sudamericani. Per alcuni, tale progetto sarebbe partito con una sorta di scaltro reinvestimento del danaro del sequestro Paul Getty, che si dice sia stato mediato dal padre dell’attuale governatore della California, che all’epoca era una sorta braccio destro di Getty senior.

 

Il controllo del traffico da parte della ‘Ndrangheta si estenderebbe ben oltre l’Italia, verso il Nord Europa, dove la mafia calabrese pare essere molto forte.

 

Altre piccole mafie europee, tuttavia, possono trafficare proficuamente la sostanza in Europa: organizzazioni nigeriane, galiziane (della costa atlantica spagnola) e inglesi avrebbero in gestione alcuni canali di logistica e distribuzione.

 

Il Paese che sembra più colpito dalle nuove narcomafie sembra tuttavia essere l’Olanda, dove agisce una mafia marocchina spietatissima – la cosiddetta «Mokro mafia» – che, secondo una definizione data dal presidente del sindacato di Polizia neerlandese, avrebbe trasformato il Paese in un «narco-Stato 2.0».

 

Come riportato da Renovatio 21, a fine 2022 sulla prestigiosa rivista della City di Londra The Economist è uscito un articolo che chiedeva all’amministrazione Biden di legalizzare la cocaina.

 

Uno strano servizio di Report andato in onda nel 2021 mostrava in contesto calabrese movimenti internazionali di denaro per mezzo trilione di euro e più.

 

Tanto, tantissimo denaro. Altro che Matteo Messina.

 

 

 

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