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Putin ordina l’allerta alle forze di deterrenza nucleare

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Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin ha ordinato al suo esercito l’allerta «speciale» per le forze di deterrenza nucleare in seguito alle «dichiarazioni aggressive» dei leader della NATO.

 

«I Paesi occidentali non stanno soltando intraprendendo azioni ostili contro il nostro Paese nell’area economica. Sto parlando delle sanzioni illegittime di cui tutti sono ben consapevoli. Tuttavia, gli alti funzionari dei principali Paesi NATO fanno anche dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese in quanto tale», ha dichiarato Putin ai media russi.

 

«Per questo motivo, ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore generale di mettere le forze di deterrenza in servizio speciale di combattimento».

 

All’inizio di questo mese, la Russia ha condotto esercitazioni che hanno coinvolto le sue forze nucleari, inclusi lanci di prova di missili.

 

Mettere in allerta la deterrenza nucleare russa potrebbe includere l’uso di armi nucleari e convenzionali. La definizione militare russa afferma che la deterrenza è progettata «per scoraggiare l’aggressione contro la Russia e i suoi alleati, nonché per sconfiggere l’aggressore, anche in una guerra con l’uso di armi nucleari».

 

In risposta all’ordine di Putin, l’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha affermato che «il presidente Putin sta continuando a intensificare questa guerra in un modo totalmente inaccettabile e dobbiamo continuare ad arginare le sue azioni nel modo più forte possibile».

 

La Casa Bianca ha evitato di rispondere all’annuncio di Puti, scrive il New York Times citando fonti dell’amministrazione Biden. «I funzionari starebbero ancora discutendo se modificare lo stato delle forze nucleari americane. Ma per ora, secondo due funzionari del governo, stavano cercando di evitare di essere attirati in una spirale di escalation, sostenendo che le forze nucleari americane sono costantemente a un basso livello di allerta, sufficiente a scoraggiare l’uso russo delle armi nucleari».

 

La Russia e gli Stati Uniti sono limitati a 1.550 armi strategiche schierate dall’unico importante trattato nucleare rimasto, il New START. Entrambe le parti hanno armi tattiche più piccole progettate per l’uso sul campo di battaglia, sebbene i russi ne posseggano una scorta molto più grande.

 

Fino alla scorsa settimana, le due nazioni si incontravano regolarmente per discutere di nuovi regimi di controllo degli armamenti, incluso un revival del Trattato sulle forze nucleari intermedie, che il presidente Trump ha abbandonato nel 2019. Ma la scorsa settimana gli Stati Uniti hanno dichiarato che avrebbero sospeso quei colloqui, chiamati Strategic Stability Dialogue («Dialogo di stabilità strategica»).

 

Come riportato da Renovatio 21, la Russia ora dispone di una tecnologia di consegna delle testate atomiche  non più difendibile tramite intercettazione: i nuovi missili ipersonici Tsirkon. Putin ha alluso ad essi, anche apertamente, varie volte in queste settimane.

 

I missili ipersonici Tsirkon, approntati a fine 2021, rappresentano una rottura dell’equilibrio strategico anche nucleare. Gli USA, in fatti, non dispongono ancora, a quanto sembra, della tecnologia ipersonica. Gli Tsirkon sarebbero lanciabili anche da sottomarini.

 

Nel suo discorso nel giorno dell’attacco all’Ucraina, Putin aveva avvertito le potenze degli Stati Uniti e della NATO di rimanere fuori dal conflitto in Ucraina, aggiungendo che «le conseguenze saranno come non avete mai visto in tutta la votra storia».

 

Come riportato da Renovatio 21, ancora tre settimane fa, nella conferenza stampa congiunta con Emmanuel Macron a seguito della visita del presidente francese a Mosca, Putin aveva parlato di una guerra nucleare in Europa «senza vincitori». Nessun media occidentale si era degnato di riportarlo.

 

 

 

 

Immagine di Администрация Президента России via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

 

 

 

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