Epidemie

«Purtroppo non può essere per sempre»: dottore chiede lockdown a tempo indeterminato

Pubblicato

il

 

 

 

 

Un medico che ha sostenuto che il lockdown  del COVID-19 nel Regno Unito dovrebbe rimanere in vigore a tempo indeterminato potrebbe aver inavvertitamente rivelato i suoi veri pensieri lasciandosi sfuggire il commento, «purtroppo, non può essere per sempre». Lo riporta Summit News.

 

L’osservazione è stata fatta dal dottor Richard Taylor del National Health Action Party durante un’intervista infuocata ospitata da Julia Hartley-Brewer su TalkRADIO.

 

«Penso che il lockdown dovrebbe continuare a tempo indeterminato fino a quando non ci saremo sbarazzati di questo virus»

La Hartley-Brewer ha contestato l’argomento «zero COVID» di Taylor dopo che il medico ha suggerito che una qualche forma di lockdown dovrebbe rimanere in vigore fino a quando il virus non sarà completamente sradicato, il che è un’impossibilità scientifica.

 

«Penso che il lockdown dovrebbe continuare a tempo indeterminato fino a quando non ci saremo sbarazzati di questo virus», ha risposto il dottor Taylor.

 

«Milioni di altre persone vogliono vivere la propria vita – ha ribattuto la conduttrice Hartley-Brewer, aggiungendo – I bambini vogliono andare a scuola, non vogliono indossare una mascherina sui mezzi pubblici, vogliono andare in vacanza».

 

«Vogliono incontrare persone che vogliono organizzare feste e matrimoni e godersi la vita e andare al pub e vivere una vita normale».

 

Il dottor Taylor ha insistito sul fatto che il paese deve rimanere in isolamento fino a quando il virus «non si diffonderà più e non farà il giro del resto del mondo», il che, come nota Summit News,  «è ancora una volta scientificamente impossibile in un arco di tempo di anni o decenni poiché il virus esisterà sempre».

 

«Beh, purtroppo non può essere per sempre»

«Richard, è per sempre!» è sbottata l’intervistatrice Hartley-Brewer.

 

«Beh, purtroppo non può essere per sempre», ha detto Taylor. Ha quindi tentato di chiarire che intendeva dire che è triste che «il virus non possa essere controllato».

 

A molti è parso un significativo lapsus freudiano. Del resto, la pandemia ha alimentato una sindrome di onnipotenza in varie parti della popolazione, dai politici ai poliziotti, passando per ampi settori della gente comune, come discusso da Renovatio 21 nell’articolo «la casta degli stronzi».

 

Gli scienziati, e soprattuto i medici, lo sappiamo, non sono immuni dalle lusinghe di questa sindrome di onnipotenza offerte dal loro lavoro, soprattutto ora. Alcuni spiegano con questo fattore psicologico i tremendi casi degli angeli della morte, ossia di dottori ed infermieri che uccidono volontariamente i pazienti riuscendo a farla franca magari per anni. I casi di cronaca, anche italiani, abbondano.

Siamo nelle mani di dottori che si sentono Dio?

 

Quindi: siamo nelle mani di dottori che si sentono Dio?

 

Davvero siamo disposti a lasciar loro decidere della nostra vita e della nostra morte, e di quella dei nostri figli?

 

 

 

 

 

Immagine da Pxhere pubblicata su licenza Creative Commons CC0

Più popolari

Exit mobile version