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Proteste e auto della polizia incendiate: il Kazakistan dichiara lo stato di emergenza

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Il presidente del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev ha dichiarato lo stato di emergenza ad Almaty, così come nella regione del Mangystau del Paese. Nel frattempo, sono emerse online foto e video che mostrano veicoli blindati per le strade. Lo riporta RT.

 

Irritati dalla revoca da parte del governo dei limiti ai prezzi dell’energia, folle di manifestanti hanno distrutto e dato fuoco ai veicoli dei vigili del fuoco nella più grande città del Kazakistan. Sono stati segnalati intensi scontri tra poliziotti e manifestanti.

Le riprese video girate martedì mostrano folle di manifestanti che dondolano un furgone della polizia su un fianco, vandalizzano auto della polizia e danno fuoco a diversi veicoli delle forze dell’ordine. Molte auto e furgoni sembrano essere stati completamente sventrati dal fuoco.

 

Il rogo è avvenuto dopo un pomeriggio di disordini di massa in città. Scontri sono stati segnalati in precedenza tra la polizia antisommossa e i manifestanti, con ufficiali che hanno usato granate flashbang e armi non letali per disperdere il raduno.

 

Da tre giorni si sono verificate proteste in tutta l’ex repubblica sovietica, innescate dalla decisione del governo di revocare i controlli sui prezzi del gas di petrolio liquefatto, una mossa che ha visto i prezzi del gas quasi raddoppiare nel giro di pochi giorni.

 

Nel tentativo di placare i manifestanti, il presidente Tokayev ha reintrodotto i limiti di prezzo nella regione petrolifera di Mangystau, che è stata un focolaio di disordini.

 

Il Kazakistan è una grande potenza energetica, tra i primi esportatori di petrolio a livello globale e tra i primi 20 per il gas.

 

«Il governo del Paese ha sovvenzionato per anni il gas di petrolio liquefatto, ma ha sostenuto che i controlli sui prezzi dovevano essere revocati poiché mantenerli in vigore non era più sostenibile» scrive RT.

 

Sono emersi video che dimostrano l’arrivo di ampie forze militari e la continuazione delle proteste. La situazione è in evoluzione.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

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