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Proteste anti-lockdown, a Rotterdam la polizia spara. Le immagini

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Le proteste anti-pandemiche nella città portuale neerlandese di Rotterdam sono sfociate ieri sera in scontri tra polizia e manifestanti.

 

Il bilancio è di 7 feriti e 20 arrestati. Secondo quanto riportato, 2 persone sono state ferite da colpi sparati dalla polizia.

 

 

La protesta era scattata a causa del ripristino di un semi-lockdown. Al grido di «Vrijheid!» («Libertà!») la folla si è riversata sulle strade. Il governo progetta di limitare l’ingresso negli spazi chiusi solo ai possessori di «corona pass», la versione locale del green pass.

Il corona pass, tuttavia, ricalca la nuova ondata di restrizioni del tipo del 2G tedesco: vale solo la vaccinazione o la guarigione, non più il tampone, che fino a ieri in Olanda dava invece diritto di accesso.

 

Sulla scorta di quanto sta succedendo in Austria, il governo dell’Aia, dopo aver implementato un lockdown parziale già lo scorso sabato, ha promesso almeno tre settimane di lockdown


Davanti a questo mare di restrizioni, protesta della cittadinanza è infine straripata venerdì sera. La polizia è intervenuta con i reparti antisommossa e ha fatto uso dell’oramai immancabile idrante, visto davvero a tutte le latitudini.

 

Quindi, ma il racconto è ancora non chiaro, la polizia avrebbe sparato alcuni colpi di avvertimento che, riportano i media, avrebbero colpito due persone. Come dei colpi di avvertimento – che di solito vengono sparati in aria – possano ferire delle persone non ci è chiaro, a meno che non si trattasse di manifestanti paracadutisti o parapendiisti.

 

La polizia, tuttavia, ha confermato il ferimento dei due cittadini.

 

La tensione si è protratta per ore. La ferrovia e ina porzione del centro città sono state chiuse. Il Comune di Rotterdam, guidato dal marocchino naturalizzato Ahmed Aboutaleb, ha dichiarato l’emergenza con un’ordinanza «per mantenere l’ordine pubblico e tutelare l’incolumità delle persone». Il sindaco maghrebo-olandese ha quindi accusato la protesta parlando di «un’orgia di violenza» in cui gli agenti venivano attaccati «fortemente».


A gennaio 2020 vi erano state in Olanda pesanti proteste quando entrò in vigore il primo coprifuoco dai tempi, assai dolorosi anche nei Paesi Bassi, della Seconda Guerra Mondiale.

 

 

 

 

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