Spazio
Progetto per ascensore spaziale vince un premio
Un progetto spettacolare per un ascensore spaziale, con l’obiettivo di trasportare in modo efficiente i passeggeri nello spazio, ha vinto un premio di 11.000 dollari.
Come riporta la BBC, l’architetto britannico Jordan William Hughes ha vinto il premio per l’architettura e l’innovazione spaziale della Fondazione Jacques Rougerie di Parigi.
Il suo concetto, soprannominato «Ascensio», collega una nave oceanica a una struttura nell’orbita terrestre tramite una struttura simile a un cavo. La nave è progettata per tenere il passo con lo spazioporto spostandosi nell’oceano.
Naturalmente, l’opera probabilmente non vedrà mai la luce vista la complessità quasi utopistica del progetto, ma ciò non significa che non possiamo sognare un futuro in cui lo spazio sia a portata di ascensore. «Rivoluzionerebbe il modo in cui arriviamo e torniamo dallo spazio e lo renderebbe più praticabile», ha detto Hughes alla BBC.
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Gli ascensori spaziali risolverebbero uno dei maggiori ostacoli nei viaggi spaziali, rinunciando alla necessità di razzi pesanti e costosi per accedere all’orbita terrestre. Il concetto fu concepito per la prima volta dallo scienziato missilistico russo Konstantin Tsiolkovsky in un libro del 1895 intitolato Sogni della terra e del cielo e gli effetti della gravitazione universale, in cui descriveva un’immaginaria torre di 35.000 chilometri, una sorta di satellite artificiale collegato alla Terra.
L’ingegnere russo Yuri Artsutanov avrebbe successivamente ampliato e sviluppato l’idea, descrivendo un cavo che collega la superficie terrestre a un satellite geosincrono.
Anche se alcuni esperti hanno ipotizzato che gli ascensori spaziali non sono in realtà così inverosimili come sembrano, la scienza ha ancora molto da studiarci su.
Nella sua intervista alla BBC, lo Hughes ha ammesso che non si aspetta che qualcosa del genere venga «costruito nei prossimi dieci anni», ma sono quasi certo che prima o poi questo verrà costruito. Non è un mio progetto, ma uno spazio ascensore».
«È un po’ fantasioso oggi», ha aggiunto, «ma sono sicuro che accadrà perché questo è l’unico modo in cui i viaggi e l’esplorazione spaziale funzionano davvero e diventano efficienti».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia; modificata