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Premier dello Stato canadese dell’Alberta si scusa con i non vaccinati. E attacca il World Economic Forum

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La nuova premier dello Stato canadese dell’Alberta Danielle Smith ha chiesto pubblicamente scusa ai non-vaccinati per le discriminazioni subite nel biennio pandemico.

 

«Sono profondamente dispiaciuta per chiunque sia stato inappropriatamente sottoposto a discriminazione a causa del suo status vaccinale», ha dichiarato. «Sono profondamente dispiaciuta per qualsiasi dipendente del governo che è stato licenziato dal lavoro a causa del suo stato di vaccinazione e do loro il benvenuto se vogliono tornare».

 

L’incredibile ammissione del delitto perpetrato, con pubblica richiesta di perdono, è stata fatta lo scorso sabato in un incontro con i media dopo il suo discorso ai membri del Partito conservatore unito durante la loro riunione generale annuale. La Smith era stata incalzata da una domanda di una giornalista di Rebel News, nota testata della dissidenza canadese.

 

La Smith, membro del partito conservatore che è divenuta premier dello Stato dell’Alberta lo scorso 11 ottobre, ha quindi affermato di star ricevendo una consulenza legale su come concedere delle «amnistie» ai cittadini dell’Alberta che hanno ricevuto multe o sono stati arrestati per aver infranto le restrizioni di salute pubblica COVID-19.

 

La premier albertana afferma che poiché la maggior parte delle multe e delle accuse provenivano dalla direzione amministrativa dell’Alberta Health Services, con il ruolo di premier potrebbe essere in grado di revocarle.

 

«È stata una decisione politica eliminare la Carta dei diritti e delle libertà per mettere in atto quelle multe, e penso che possa essere una decisione politica fare ammenda, scusarsi ed eliminarle», ha detto la Smith.

 

«Le cose che mi vengono in mente sono persone che sono state arrestate come pastori, persone che sono state arrestate o sono state multate per non aver indossato le mascherine», ha aggiunto il primo ministro dello Stato.

 

«Queste non sono cose normali per essere multati e perseguiti», ha detto la Smith. «Quindi esaminerò la gamma di multe in sospeso che ci sono ancora e per ottenere un consiglio legale su quali possiamo annullare e concedere un’amnistia».

 

Pur rimanendo convinta dell’importanza di incoraggiare le persone a vaccinarsi, la Smith ha affermato di attenersi al suo piano di modificare la legislazione sui diritti umani nella provincia per includere lo stato di vaccinazione.

 

In un altro spezzone che gira su internet, il primo ministro dell’Alberta, parlando da un altro palco ufficiale è ancora più netta.

 

«La comunità che ha dovuto affrontare il maggior numero di restrizioni alle proprie libertà nell’ultimo anno è stata quella che ha scelto di non farsi vaccinare. Non credo di aver mai sperimentato una situazione del genere nella mia vita, in cui una persona è stata licenziata dal lavoro o non gli è stato permesso di guardare i propri figli giocare a hockey o non gli è stato permesso di andare a trovare una persona cara in un ospedale… non era permesso loro salire su un aereo per attraversare il Paese per vedere la famiglia o addirittura attraversare il confine».

 

«Quindi sono stati il ​​gruppo più discriminato che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Quello che abbiamo visto è un livello di discriminazione piuttosto estremo».

 

«Voglio che la gente sappia che lo trovo inaccettabile. Non creeremo una società segregata sulla base di una scelta medica».

 

 

Non paga, la Smith ha rilasciato un’intervista in streaming per la testata Western Standard in cui ha parlato dello strano legame del World Economic Forum con il sistema sanitario del suo Stato.

 

«Devo dirti che credo che i servizi sanitari dell’Alberta siano la fonte di molti dei problemi che abbiamo avuto» ammette il premier albertano dinnanzi ad un giornalista. «Hanno firmato una sorta di partnership con il World Economic Forum proprio nel bel mezzo della pandemia. Dobbiamo affrontare la cosa. Perché mai abbiamo qualcosa a che fare con il World Economic Forum? Questo deve finire…»

 

 

Come riportato da Renovatio 21, il Canada si è trasformato in un vero incubo di apartheid biotica, prima con l’esclusione dei non vaccinati dalla vita sociale (con tanto di progetti di impedire loro l’acquisto di alcolici…), progetti di sovratassazione, campi di concentramento, con una propaganda di disumanizzazione martellante sui media (dove spiccano trasmissioni TV in cui erano i bambini ad insultare i mostri non-sierati) poi con la repressione vera e propria della protesta dei camionisti, dove il governo arrivò ad accusarli di nazismo – ricordiamo che è lo stesso governo che ha addestrato i veri nazisti ucraini ad uccidere – per poi, trovata ancora inedita, bloccare i loro conti in banca, perfino in donazioni internet, perfino gli account di criptovalute.

 

L’attacco della Smith al WEF non esce dal nulla. Come riportato da Renovatio 21 lo scorso aprile, alcuni documenti condivisi dal sito Rebel News mostrano che nel dicembre 2020 l’allora ministro degli Affari globali Chrystia Freeland ha descritto il piano canadese di utilizzare il COVID-19 come leva per aderire agli obiettivi del World Economic Forum.

 

Come noto, il governo di Trudeau è uno dei più «penetrati» (esatta parola usata da Klaus Schwab) da Davos. Lo stesso Schwab vantava di avere 5 o 6 ministri del governo canadese attuale proveniente dal suo programma Young Global Leaders. Del Grande Reset, il Trudeau junior è un apostolo perfino sfacciato.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, anche il sistema bancario canadese sembra piegato alle ricette di Schwab, cosa pure rivendicata apertamente: di qui la spinta convergente di Stato e banche per fornire i cittadini di un unico ID digitale, che ora è in procinto di essere lanciato.

 

 

Ricordiamo infine come il Paese sia il luogo da cui proveniva quella che su Renovatio 21 abbiamo chiamato, in mancanza di altre definizioni, la «strana lettera dal Canada». Si trattava della confessione, a fine 2020, di un eletto canadese, probabilmente conservatore, che testimoniava dell’implementazione di programmi di indottrinamento di politici e amministratori dove si spiegava un ruolino di marcia che, attraverso l’emergenza COVID, avrebbe portato all’abolizione della proprietà privata e al controllo bioelettronico della popolazione, cose che questa doveva infine accettare.

 

In pratica, il programma del WEF, già spiegato in lezioni segrete in Canada, Nazione prediletta dello schwabismo.

 

Almeno, finora.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

 

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