Scienza

Possibilità di vita su Plutone

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Plutone, considerato fino al 2005 il nono pianeta del sistema solare, è stato di recente degradato a pianeta nano.

 

 

 

Osservando alcune immagini scattate dalla navicella spaziale New Horizons della NASA della superficie di Plutone, un team di astronomi ha fatto una scoperta a dir poco sorprendente. Lo riporta Futurism.

 

«Abbiamo trovato un campo di vulcani ghiacciati molto grandi che non assomigliano a nessun altro che abbiamo visto nel sistema solare», racconta alla CNN Kelsi Singer, ricercatore senior presso il Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado, e autore di un nuovo studio pubblicato sul rivista Nature Communications

 

La scoperta mostra che sul piccolo pianeta ci sono ancora molte cose da capire e da scoprire riguardo una possibile ipotesi di poterlo abitare. 

 

L’area copre 621 miglia attraverso un antico bacino di impatto. Due delle sue più grandi cupole vulcaniche hanno all’incirca le dimensioni dei vulcani terrestri. 

 

Poiché l’area stessa non ha nuovi crateri, i ricercatori suggeriscono che i massicci vulcani di ghiaccio non sono in realtà così vecchi e si sono formati a causa del calore residuo emanato dall’interno del minuscolo pianeta.

 

«Ciò significa che Plutone ha più calore interno di quanto pensassimo, il che significa che non comprendiamo appieno come funzionano i corpi planetari», ha detto Singer alla CNN.

 

Piuttosto che eruttare in modo spettacolare in un’esplosione di magma, questi vulcani di ghiaccio emettono un impasto di ghiaccio e acqua «simile al dentifricio», ha spiegato lo scienziato.

 

È una scoperta intrigante che si aggiunge alle teorie esistenti su ciò che gli scienziati ritengono essere il grande oceano sotterraneo di Plutone. I vulcani potrebbero essere la prova che l’acqua liquida è più vicina alla superficie di quanto si pensasse fino ad ora.

 

Ciò potrebbe anche influenzare la capacità del pianeta di ospitare la vita, ma questo è solo una suggestiva ipotesi di un futuro lontano.

 

Singer ha inoltre aggiunto che «ci sono ancora molte sfide per tutti gli organismi che cercano di sopravvivere lì. Avrebbero ancora bisogno di una fonte di nutrienti continui, e se il vulcanismo è episodico e quindi la disponibilità di calore e acqua è variabile, a volte è difficile anche per gli organismi».

 

Il team è entusiasta di inviare un veicolo spaziale dotato di un radar per esaminare «come appare l’impianto idraulico vulcanico», come dichiarato dal Singer.

 

Plutone è ora è considerato ora un pianeta nano perché dotato di massa e dimensioni inferiori a quelle dei maggiori satelliti di pianeti del sistema solare – i satelliti di Giove, Titano, Tritone e la nostra Luna.

 

Tuttavia anche Plutone ha le sue lune, e sono ben cinque: Caronte (la luna più grande, con un diametro che è poco più della metà di quello di Plutone), Stige, Notte, Cerbero e Idra.

 

Di fatto, Plutone e Caronte sono considerabile come un sistema binario, cioè un pianeta doppio, poiché il baricentro del sistema giace al di fuori di entrambi.

 

Come riportato da Renovatio 21, anche il vicino di casa di Plutone, Nettuno, sta riservando alcune sorprese. Invece che surriscaldarsi, come vorrebbero i climatologi, si sta raffreddando.

 

Bel grattacapo spaziale per gli zeloti del Climate Change.

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