Bioetica

Polonia, i pro-aborto sconfitti in Parlamento

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Si tratta di una vittoria molto importante per la causa pro-vita ottenuta nel parlamento polacco. La Dieta, o camera bassa del Parlamento, ha respinto fino alla dodicesima settimana, con un voto molto serrato, un disegno di legge volto a depenalizzare l’aborto, ma che ha rivelato una divisione nel campo del governo, molto promettente per il futuro.

 

Un’alleanza di partiti progressisti guidata da Donald Tusk è arrivata al potere lo scorso ottobre, e ha fatto del «progresso sociale» il suo cavallo di battaglia: con questo termine dobbiamo intendere in particolare l’aborto e le unioni civili a favore degli omosessuali.

 

Al Parlamento polacco sono state proposte quattro leggi sull’aborto e quella approvata il 12 luglio 2024 è stata la più moderata. Tuttavia è stata respinta con 218 voti favorevoli e 215 contrari. Questo risultato è stato possibile perché alcuni deputati del Partito popolare polacco, membro della coalizione di governo, hanno votato contro il progetto.

 

Il voto ha quindi evidenziato una divisione all’interno della coalizione di governo di Donald Tusk. La situazione potrebbe ripetersi nelle prossime votazioni, in particolare sull’aborto, perché il primo disegno di legge votato era chiaramente il più moderato. Un altro propone quasi di autorizzare l’aborto fino alla nascita.

 

Il testo respinto proponeva la depenalizzazione dell’aborto fino alla 12ª settimana di gravidanza e la rimozione del divieto di acquisto della pillola abortiva. Pertanto in Polonia l’aborto assistito resta ancora punibile con tre anni di carcere. Anche l’aborto stesso rimane quasi proibito nel Paese. Questo risultato inaspettato fa pensare che anche gli altri progetti verranno respinti.

 

Il presidente ha annunciato che non firmerà la legge sulla depenalizzazione dell’aborto

Andrzej Duda, presidente della Repubblica polacca e membro del partito conservatore PiS, ha dichiarato due giorni fa che non firmerà la legge che depenalizza l’aborto.

 

InfoCatolica riferisce di aver fatto questa dichiarazione «durante un’intervista al canale televisivo Tvn24 a Washington», a margine del vertice della NATO.

 

Ha spiegato: «L’aborto è un omicidio. Per me si tratta semplicemente della privazione della vita». Ha detto che le donne non dovrebbero «essere punite in alcun modo» per aver abortito, ma che la criminalizzazione delle persone che praticano aborti illegali «è un’altra storia».

 

Il presidente Duda può sentirsi sollevato: non dovrà esercitare il suo diritto di veto che è sempre il preambolo di una lunga disputa parlamentare il cui esito è generalmente favorevole ai deputati.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

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Immagine di Kancelaria Premiera via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

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