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Politico protestante dell’Ulster chiede al governo britannico di difendere il pellegrinaggio dei cattolici tradizionalisti a Chartres

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Un politico protestante dell’Irlanda del Nord ha chiesto al governo britannico nella Camera dei Comuni se sarebbe intervenuto presso la Santa Sede in merito al futuro del pellegrinaggio della messa in latino a Chartres, dopo che erano state sollevate preoccupazioni circa il fatto che sarebbe stato soggetto a restrizioni. Lo riporta LifeSiteNews.,

 

In uno sviluppo piuttosto inaspettato, Jim Shannon, membro del Partito Unionista Democratico dell’Irlanda del Nord per Strangford (cioè, i protestanti da secoli in lotta con i cattolici), nella contea di Down, è intervenuto presso il governo britannico, apparentemente in difesa dell’antica liturgia della Chiesa cattolica, o della libertà religiosa dei suoi fedeli.

 

Il 9 dicembre Shannon inviò una domanda scritta al Foreign, Commonwealth and Development Office del governo britannico guidato dal partito laburista, chiedendo se ci fossero piani per intervenire presso la Santa Sede sul pellegrinaggio di Chartres.

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«Chiedere al Segretario di Stato per gli Affari esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo se ha avuto colloqui con la Santa Sede sul futuro della Messa tridentina durante il pellegrinaggio di Chartres in Francia», si legge nella domanda.

 

Forse non sorprende che la risposta del governo abbia cercato di evitare controversie o ingarbugliamenti nella questione. Il 18 dicembre, un ministro del Foreign Office ha risposto, accantonando la questione come un affare che riguardava solo la Chiesa.

 

«Si tratta di una questione interna per la Chiesa cattolica», ha affermato Stephen Doughty. «Continuiamo a coinvolgere regolarmente la Santa Sede a livello bilaterale e in forum multilaterali su aree di reciproco interesse. Più di recente, il 27 novembre, il vice primo ministro Angela Rayner ha incontrato il cardinale Parolin, con il quale ha discusso di senzatetto, dialogo interreligioso e clima».

 

La domanda di Shannon è stata formulata in seguito alle notizie secondo cui il Vaticano potrebbe proibire alle migliaia di pellegrini tradizionali di celebrare la messa finale del pellegrinaggio in latino all’interno dell’antica cattedrale di Chartres.

 

L’evento annuale, che si tiene sempre nel fine settimana di Pentecoste, richiama migliaia di pellegrini, soprattutto giovani, entusiasti nel sostenere l’antica liturgia della Chiesa cattolica.

 

 

 

Parlando con la giornalista cattolica Jeanne Smits, Jean des Tauriers (presidente di Notre Dame de Chrétienté, che organizza il pellegrinaggio) non è stato in grado di confermare le voci, tuttavia sottolineando la forte probabilità che ciò accada, dato il mezzo di informazione che per primo li ha pubblicati e l’atteggiamento ostile di alcuni vescovi francesi nei confronti della cosiddetta messa in latino.

 

«Non posso parlare a nome di tutti i vescovi, ma in ogni caso, il vescovo di Chartres, e certamente anche il vescovo di Parigi, hanno molte difficoltà ad accettare il fatto che la spiritualità del nostro pellegrinaggio sia legata alla Forma Straordinaria», ha detto. «Questo va avanti da 43 anni. Quindi non è una novità». Il Des Tauriers ha suggerito che i vescovi francesi avrebbero fatto pressioni sul Vaticano affinché il pellegrinaggio di Chartres avesse la messa di chiusura nel nuovo rito, il Novus Ordo, in contrapposizione all’antica liturgia che è la «spiritualità del pellegrinaggio». Ha aggiunto:

 

«Ciò che vogliono è che noi celebriamo messe private o la messa di chiusura nel rito di Paolo VI. Infatti, non accettano il nostro attaccamento esclusivo alla messa tradizionale. È semplice. Ci sono certamente ragioni molto radicate per tutto questo; forse vogliono anche compiacere certe autorità a Roma. Alcune autorità, perché non sono sicuro che tutti a Roma siano d’accordo su questo punto».

 

Il deputato Shannon è descritto come un battista e ricopre il ruolo di co-presidente dell’All Party Parliamentary Group for International Freedom of Religion or Belief. È anche membro dell’Ordine di Orange, un ordine fraterno protestante internazionale con sede nell’Irlanda del Nord e associato principalmente ai protestanti dell’Ulster, nata come società segreta nel 1795 dai presbiteriani dell’Ulster allo scopo di organizzare la lotta contro i possidenti cattolici e contro l’associazione degli Irlandesi Uniti e per difendere gli interessi locali contro il governo di Londra.

 

La sua domanda apparentemente in difesa dell’antica liturgia cattolica è degna di nota, dati gli storici tratti anticattolici del suo partito politico. Il Shannone ha anche prestato servizio nell’Ulster Defense Regiment dell’esercito britannico, e quindi ci si aspetterebbe che le sue alleanze fossero con la parte protestante piuttosto che con quella cattolica di un dibattito.

 

Contro il ricordo ancora recente dei sanguinosi Troubles dell’Irlanda del Nord e nel mondo ancora combattivo e strettamente interconnesso della politica e della religione in Irlanda del Nord, Shannon si è posto il ruolo di politico «di tutti».

 

I suoi interventi alla Camera dei Comuni hanno incluso l’evidenziazione della difficile situazione dei cristiani perseguitati in Nigeria, quando ha dichiarato la necessità di «parlare a nome di coloro che hanno una fede cristiana, di coloro che hanno altre fedi e di coloro che non hanno fede, e … “non stancarsi di fare il bene”».

 

Qualcuno ricorda che nel 1988, il Partito Unionista Democratico schernì Papa Giovanni Paolo II al Parlamento Europeo e lo definì l’anticristo. Ora le cose, incredibilmente, sembrano cambiate.

 

Quello di un orangista che parla a favore dei cattolici è un ulteriore segno impressionante dei tempi che viviamo.

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Come riportato da Renovatio 21, un altro momento inedito e struggente è stato quando a Belfast, durante le proteste anti-immigrati della scorsa estate, attivisti della parte cattolica e della parte protestante sono stati visti marciare insieme con le proprie bandiere, in un abbraccio che, dopo secoli di sangue, ha davvero dell’inverosimile, ma è reale, e bellissimo.

 

 

 

Come riportato da Renovatio 21, il pellegrinaggio Parigi-Chartres, che anche quest’anno ha visto la partecipazione di decine di migliaia di cattolici tradizionalisti, ha avuto il culmine in una messa in rito antico nella cattedrale officiata dal cardinale Mueller.

 


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Immagine di David Joyce via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0

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