Economia

Polacchi in code chilometriche per comprare il carbone per l’inverno

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Centinaia di auto e camion si sono messe in coda fuori dalla miniera di carbone di Lubelski Wegiel Bogdanka.

 

I polacchi sono oramai apertamente timorosi del fatto che il prossimo inverno sarà durissimo.

 

Come visibile nei video che circolano in rete, quantità massive di polacchi aspettano giorno e notte per fare scorta di ccarbone per riscaldarsi quando arriverà il freddo.

 

Inutile dire che, ironia delle storie, queste file che ricordano i tempi del comunismo.

 

 


Reuters riporta la storia di Artur, 57 anni, pensionato, arrivato martedì in macchina da Swidnik, a circa 30 km dalla miniera nella Polonia orientale, sperando di acquistare diverse tonnellate di carbone per sé e la sua famiglia.

 

«I bagni sono stati sistemati oggi, ma non c’è acqua corrente», ha detto all’agenzia di stampa, dopo tre notti trascorse a dormire nella sua piccola berlina rossa in una coda infinita di camion, trattori che trainano rimorchi e auto private.

 

«Questo va oltre l’immaginazione, le persone dormono nelle loro auto. Ricordo i tempi del comunismo ma non mi passava per la mente che potessimo tornare a qualcosa di anche peggio».

 

La Polonia produce oltre 50 milioni di tonnellate dalle proprie miniere ogni anno, il carbone importato, in gran parte dalla Russia, è un alimento base per le famiglie a causa dei prezzi competitivi e del fatto che il carbone russo viene venduto in pezzi più adatti all’uso domestico.

 

L’aumento della domanda ha costretto Bogdanka e altre miniere controllate dallo Stato polacco  a razionare le vendite o offrire il carburante ai singoli acquirenti tramite piattaforme online in quantità limitate.

 

Lo scorso venerdì la miniera prevedeva di vendere carburante per circa 250 famiglie  e avrebbe continuato le vendite durante il fine settimana per ridurre i tempi di attesa. I limiti, hanno detto, sono stati messi in atto per prevenire l’accaparramento e il profitto sul mercato nero, o addirittura la vendita di posti in coda.

 

Nel 2021, la Polonia ha importato 12 milioni di tonnellate di carbone, di cui 8 milioni di tonnellate provenivano dalla Russia e utilizzate dalle famiglie e dai piccoli impianti di riscaldamento.

 

A luglio, la Polonia ha ordinato a due società controllate dallo stato di importare diversi milioni di tonnellate di carburante da altre fonti, tra cui Indonesia, Colombia e Africa, e ha introdotto sussidi per i proprietari di case che devono far raddoppiare o triplicare i prezzi del carbone rispetto allo scorso inverno.

 

Paesi come l’Indonesia, ad ogni modo, stanno chiudendo le esportazioni di carbone per paura dei blackout.

 

Come riportato da Renovatio 21, il governo polacco poche settimane fa ha esortato la popolazione a raccogliere rami secchi nei boschi per prepararsi al gelo.
In Germania invece è stata la Deutsche Bank a prevedere che sarà il legno uno dei combustibili per il prossimo inverno.  Di fatto Da le ricerche dei tedeschi su Google riguardo la legna da ardere («brennholz») sono aumentate esponezialmente.

 

La regressione dell’Europa a forme di energia pre-moderna è sotto gli occhi di tutti.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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