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Pilota militare ucraino diserta per unirsi alla Russia

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Un pilota militare delle forze armate ucraine è arrivato in Russia, ha riferito sabato l’agenzia di Stato russa TASS, citando la persona che avrebbe organizzato il volo del pilota sopra la linea del fronte. Il pilota ucraino in questione sarebbe un militare in servizio attivo che ha ricoperto il grado di ufficiale nelle forze di Kiev, ha affermato un canale Telegram russo che segue questa situazione.

 

«Il pilota delle forze armate ucraine si trova attualmente in Russia ed è stato interrogato dal Servizio di sicurezza federale», ha detto all’agenzia Aleksey Voevoda, un pilota di elicottero militare russo identificato dalla TASS. Secondo quanto riferito, dietro l’operazione ci sarebbero i russi.

 

Voevoda ha rifiutato di rivelare tutti i dettagli sull’operazione, aggiungendo che non può condividerli ora. Alcuni canali Telegram russi hanno affermato che presto potrebbe essere pubblicata un’intervista con il pilota ucraino. La sua identità e il suo grado non sono ancora chiari. Secondo Voevoda, il pilota ucraino era comandante di volo in Ucraina.

 

Il pilota in questione avrebbe aiutato le forze russe dall’inizio del conflitto tra Mosca e Kiev, secondo quanto affermato dal viceministro dell’informazione della Repubblica popolare di Donetsk, Daniil Beznosov. «Il pilota ucraino è venuto al nostro fianco fin dall’inizio dell’operazione militare speciale e ci ha aiutato con informazioni e in altri modi», ha scritto il funzionario in un post su Telegram.

 

«Questi sviluppi si inseriscono nel contesto della controffensiva ucraina, in gran parte in fase di stallo» scrive il sito governativo russo RT. «L’operazione lanciata da Kiev all’inizio di giugno non è riuscita ad apportare alcun cambiamento significativo alla linea del fronte per diversi mesi. Al contrario, ha portato anche a pesanti perdite di personale e di materiale da parte ucraina».

 

Alla fine di ottobre, il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu aveva affermato che le truppe russe avevano «abbattuto 24 aerei in cinque giorni». All’inizio dello stesso mese, il presidente russo Vladimir Putin ha rivelato le stime secondo cui Kiev ha perso oltre 90.000 soldati nella sua controffensiva. Secondo Putin, nello stesso periodo l’esercito ucraino ha perso anche 557 carri armati e quasi 1.900 veicoli blindati.

 

Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di novembre, il massimo comandante militare ucraino, il generale Valery Zaluzhny, aveva dichiarato all’Economist che il conflitto tra i due vicini aveva raggiunto uno stallo simile alla situazione della Prima Guerra Mondiale, in cui la Russia aveva un vantaggio grazie alle maggiori riserve di personale e maggiori risorse.

 

Nelle primissime ore del conflitto venne diramata sulla rete di tutto il globo la bufala del «fantasma di Kiev», un pilota ucraina che avrebbe distrutto almeno dieci e più caccia russi nel giro di poche ore. Alla storia, che circolò impunemente nonostante l’ovvia astrusità, in moltissimi giurarono che bisognava credere; l’ex presidente ucraino Poroshenko, ad esempio, disse di ritenere la storia vera.

 

L’espressione «fantasma di Kiev» potrebbe ora assumere un significato molto differente.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
 

 

 

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