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Perforare 20 km nella terra per trovare energia: nuova ricerca del MIT

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Uno spin-off del MIT ha bloccato finanziamenti per un progetto decisamente rivoluzionario: utilizzare la tecnologia dell’energia a fusione per perforare 12 miglia in profondità nella Terra e raccogliere l’immensa energia nascosta. Lo riporta Futurism.

 

La startup si chiama Quaise e recentemente ha raccolto 40 milioni di dollari in finanziamenti, secondo un comunicato stampa. Il denaro serve per sfruttare la tecnologia di fusione per perforare uno dei buchi più profondi mai scavati prima. Se il tutto si rivelasse fattibile, potrebbe dare l’accesso a un’energia geotermica quasi illimitata e pulita.

 

«Abbiamo bisogno di un’enorme quantità di energia priva di emissioni di carbonio nei prossimi decenni», ha affermato nel comunicato Mark Cupta, amministratore delegato di Prelude Ventures e uno degli investitori della società.

 

«Quaise Energy offre una delle soluzioni più efficienti in termini di risorse e scalabile quasi all’infinito per alimentare il nostro pianeta», ha aggiunto. «È il complemento perfetto alle nostre attuali soluzioni rinnovabili, consentendoci di raggiungere un carico di base sostenibile in un futuro non così lontano».

 

Oltre ad essere sbalorditivo al limite della fantascienza, l’uso della tecnologia di fusione per scavare questi buchi ultra profondi potrebbe offrire una serie di notevoli vantaggi. Le punte perforatrici tradizionali sono limitate a quanto lontano possono andare prima che le temperature calde, i gas e i liquidi impediscano loro di andare oltre.

 

Tuttavia, Quaise userebbe una macchina chiamata girotrone, che viene tipicamente utilizzata per creare onde elettromagnetiche millimetriche per surriscaldare il plasma nei reattori a fusione. Invece del plasma, tuttavia, l’avvio punterebbe verso il suolo e lo perforerebbe usando raggi di energia.

 

La tecnologia ha il potenziale per portare la perforazione a una profondità mai vista prima. In teoria questo potrebbe consentire di accedere all’energia geotermica dalla Terra, indipendentemente da dove si trovino nel mondo.

 

Naturalmente tutto ciò ha ancora molta strada da fare. Quaise dovrebbe lanciare le sue prime macchine dimostrative su vasta scala nel 2024, con la sua prima operazione commerciale entro il 2026.

 

Inoltre, è possibile che l’esaurimento dei fondi o fastidiosi problemi della catena di approvvigionamento possano impedire l’iter regolare di questo progetto.

 

Tuttavia, l’idea di una trivella a fusione che attinge nelle viscere della Terra per ottenere energia pulita è piuttosto stupefacente.

 

 

 

Immagine di Richard Gould via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

 

 

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