Geopolitica

Perché Putin non può permettersi un’Ucraina nella NATO

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Una  domanda essenziale per capire il conflitto in corso.

 

La pone, indirettamente, Oliver Stone a Vladimir Putin nel documentario Ucraina in fiamme, che vi abbiamo presentato qualche giorno fa.

 

Stone chiede se la Crimea è stata riannessa per la base di Sebastopoli.

 

La risposta di Putin è chiarissima.

 

«La base, di per sé, non significa nulla».

 

 

Piuttosto, il presidente della Federazione Russa vuole sottolineare «una sfumatura».

 

«Perché reagiamo con tanta veemenza all’espansione della NATO? Ci preoccupiamo del processo decisionale. So come vengono prese le decisioni. Non appena il Paese diventa membro della NATO, non può resistere alla pressione degli USA. E molto presto qualsiasi cosa può apparire in un Paese del genere: sistemi di difesa missilistica, nuove basi o, se necessario, nuovi sistemi di attacco».

 

«Cosa dovremmo fare? Dobbiamo prendere contromisure, nel senso, puntare i nostri sistemi missilistici verso le nuove strutture che riteniamo ci minaccino».

 

Più chiaro di così è impossibile spiegarlo. Non è che vi siano tuttavia molte speranze di farlo in un Paese invaso da basi NATO e basi americane anche dotate di testate atomiche.

 

 

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