Necrocultura

Perché gli Windsor non hanno salvato Alfie?

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Perché gli Windsor non hanno salvato Alfie?

Perché gli Windsor odiano gli esseri umani.

 

La risposta, per quanto possa sembrarvi forte, è semplice è incontrovertibile.

 

In questi giorni strazianti in cui molti sono scesi in campo per sostenere e chiedere a gran voce la salvezza del piccolo Alfie, qualcuno si è chiesto e ci ha chiesto per quale motivo i reali inglesi non fossero intervenuti in merito a questa triste vicenda.

Lo sprezzante disinteresse per il piccolo ed indifeso suddito ci viene data direttamente da una lunga serie di fatti che contraddistinguono la famiglia Windsor, il cui vero nome – prima di una operazione di rebranding utilizzante il nome di una cittadina inglese per cancellare l’ascendenza tedesca – è Sassonia-Coburgo-Gotha (quando cambiarono il nome l’imperatore Guglielmo II scherzò scespirianamente: «le allegre comari di Sassonia-Coburgo-Gotha).

 

C’è innanzitutto Filippo, il Duca di Edimburgo marito di Elisabetta nata, secondo un libro, con una avanguardistica forma di inseminazione artificiale, perché la Regina Madre non amava i rapporti sessuali. Filippo è noto per la sua schiettezza, che lo ha portato varie volte a fare gaffe razziste.

 

Filippo nel 2011 ha sostenuto la «limitazione volontaria della famiglia» come mezzo per porre rimedio al sovrappopolamento, che egli descriveva come la più grande sfida per la conservazione della natura.

 

Tuttavia la dichiarazione più gustosa rilasciata al consorte della regina è un’altra.

Il Principe Filippo è apertis verbis propugnatore della riduzione della popolazione a meno di un miliardo, ed è famoso il suo sogno, pubblicato nella prefazione del suo libro del 1986 If I were an animal («Se io fossi un animale»), di reincarnarsi un giorno come un virus mortale, per poter contribuire ad un giusto sterminio di questa umanità in eccedenza. Ripeté questo suo desiderio varie volte, anche di fronte ad Agenzie di Stampa.

Filippo d’Edimburgo: «Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione».

 

«Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione».

 

Sono dichiarazioni fatte alla Deutsche Press Agentur nel 1998.

 

«Non puoi tenere un gregge che non riesci a nutrire. In altre parole la conservazione può esigere la cernita e l’eliminazione per mantenere l’equilibrio tra il numero di ciascuna specie in rapporto ad un dato habitat. Mi rendo conto che si tratta di un argomento scottante, ma resta il fatto che l’umanità è parte del mondo vivente».

 

Filippo d’Edinburgo non parla qui a titolo personale, lo fa da cofondatore – con il sodale, Bernardo d’Olanda (l’ex nazista fondatore del Gruppo Bilderberg) – del World Wildlife Fund e cioè l’arcinoto WWF, la pietosa ONG che ha l’immortale e sconsolato Panda impresso nel logo.

Il Panda va salvato, Alfie no.

Il Panda va salvato, Alfie no.

 

Nel 2011 il ruolo di Presidente del WWF è passato al figlio, il principe Carlo. Il goffo reale fu coordinatore ed oratore alla conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi (COP21).

Il fine dichiarato di Carlo è quello della decarbonizzazione, che vuole perseguire limitando l’agricoltura.

Al lettore lasciamo capire perché: meno cibo, meno esseri umani.

Il fine dichiarato di Carlo è quello della decarbonizzazione, che vuole perseguire limitando l’agricoltura. Meno cibo, meno esseri umani.

 

I reali britannici in passato hanno realizzato le loro idee genocide con altri mezzi, più fisici.

 

Il 24 luglio 2015 il membro della Lok Sabha (il parlamento indiano) ed esponente del Partito del Congresso Shashi Tharoor ha parlato all’Università di Oxford dei 200 anni di crimini perpetrati da Albione nei confronti della popolazione indiana, che produceva, all’epoca, il 24% dell’economia mondiale. La dominazione anglica li portò al 4%. Ne conseguirono carestie sfrenate che costarono, dicono alcuni storici, fino a 29 milioni di morti.

 

Un esempio, di questa insana propensione di Londra verso lo sterminio la si vide recentemente nel 1943, quando Winston Churchill ordinò di rimuovere le scorte alimentari del Bengala, ottenendo una fame che uccise quattro milioni di persone.

Le carestie provocate dagli inglesi costarono un milione di morti in Irlanda e fino a 29 milioni di morti in India.

 

Tra il 1845 e il 1852 la Corona provocò la «grande carestia delle patate»: la Great Famine è la base dell’emigrazione massiva degli irlandesi in USA, ma soprattutto essa ridusse di un quarto la popolazione del Paese. Morirono 1 milione di persone.

 

Alla tradizione anti-umana di famiglia si è aggiunto, di recente, il principe Guglielmo, che la nostra stampa chiama William (una volta invece i nomi dei reali si traducevano sempre: Elisabetta del resto non la chiamiamo Elizabeth, e Carlo non è Charles).

 

La rapida crescita della popolazione umana «rischia di avere un impatto terribile» sul mondo, ha avvertito Guglielmo Duca di Cambridge, già in attesa del terzo figlio.

Il Principe William: la rapida crescita della popolazione umana rischia di avere un impatto terribile sul mondo

 

Il Duca ha affermato che anche la natura di conseguenza è sottoposta ad «un’enorme pressione» e ha chiesto che il problema venga affrontato con rinnovato vigore.

William, patrono reale della Tusk Trust, durante il gala di beneficenza a Londra, ha dichiarato che è necessario prendere provvedimenti per salvare alcune popolazioni animali.

«Durante la mia vita, abbiamo assistito alla diminuzione di più della metà della popolazione animale globale».

«Dovremo lavorare molto più duramente e riflettere in maniera più approfondita, se vogliamo assicurarci che gli esseri umani e le altre specie animali con cui condividiamo questo pianeta possano continuare a coesistere».

 

«Solo in Africa la rapida crescita della popolazione è prevista raddoppiare entro il 2050 – un vertiginoso incremento di tre milioni e mezzo di persone al mese».

«È indubbio che questo aumento sottoponga habitat e fauna ad un’incredibile pressione»

«Urbanizzazione, sviluppo delle infrastrutture, coltivazione – tutte cose buone di per sé, ma che in realtà avranno un impatto terribile a meno che non iniziamo a prendere provvedimenti già da ora».

L’elefante, insomma, merita una serata di gala con dichiarazioni di Sua Altezza. Alfie neanche mezza parola.

 

Il Duca ha affermato che il sovrappascolo e le scarse risorse idriche potrebbero avere un «effetto catastrofico» in assenza di idee su come ovviare a questi problemi.

Il Duca ha avvertito che molte specie animali, tra cui il rinoceronte, il leone e il pangolino, stanno affrontando una seria minaccia esistenziale a causa del commercio illegale di animali.

 

«È crudele, distrugge le comunità, i mezzi di sostentamento e sostiene il crimine organizzato».

«Per questo motivo il mondo è un luogo peggiore, e dobbiamo eliminarlo».

Ha anche detto di essere soddisfatto del fatto che il governo abbia recentemente annunciato dei piani per limitare le vendite di avorio nel Regno Unito.

Che la famiglia reale britannica sia protettrice delle idee anti-umane lo sanno bene in Vaticano, dove hanno adottato i loro ideologi della depopolazione

 

L’elefante, insomma, merita una serata di gala con dichiarazioni di Sua Altezza. Alfie neanche mezza parola.

 

Che la famiglia reale britannica sia protettrice delle idee anti-umane lo sanno bene in Vaticano, dove hanno adottato i loro ideologi della depopolazione.

 

Va ricordato qui il massimo teorico della de-carbonizzazione e della riduzione dell’umanità, Hans Joachim Schellnhuber,  ha strutturato l’enciclica Laudato Sì. Schellnhuber è Commander of the British Empire (CBE), titolo assegnatogli da Elisabetta, che lo portò anche ad altre conferenze internazionali sul clima lanciando pubblici discorsi sulla bontà delle sue idee.

Gli Windsor, bastioni della Necrocultura globale, non hanno pensato nemmeno per un millesimo di secondo di salvare Alfie. Il loro programma è l’opposto. È la morte.

 

Schellnhuber nel 2009 dichiarò che in fondo il cambiamento climatico era quasi una cosa buona, perché avrebbe portato la popolazione terrestre sotto il miliardo di individui. Cioè un genocidio utile e felice, esattamente come quello progettato da Gianroberto Casaleggio.

Quando sentite Bergoglio borbottare sui «migranti climatici», egli sta ulteriormente ripetendo il ritornello dell’uomo passatogli dalla Corona reale britannica.

 

Sono solo alcuni esempi.

Speriamo però sia chiaro quanto gli Windsor, bastioni della Necrocultura globale, non abbiano pensato nemmeno per un millesimo di secondo di salvare Alfie.

 

Il loro programma è l’opposto. È la morte.

 

Un tempo, alla nascita di un reale si graziavano i condannati a morte. Oggi si trucidano bambini innocenti.

 

E poi certo, il fatto che il terzo Royal Baby («non fate figli! Noi però sì») sia stato presentato al mondo da Kate Middleton con un vestito che pare in tutto e per tutto un omaggio alla Mia Farrow madre dell’Anticristo di Rosemary’s Baby, beh, questo fa davvero venire strani pensieri.

 

 

Roberto Dal Bosco

Cristiano Lugli

 

 

 

 

 

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